Nuoro, confronto su lingua sarda, corsa e friulana

Dialogo tra esperti su tutela, identità e futuro
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“Sardigna – Corsica – Friûl. Fainas pro s’amparu de sas limbas nostras. Dae sas limbas faveddadas a sos sistemas literàrios” è il titolo dell’incontro internazionale dedicato alla salvaguardia e alla valorizzazione delle lingue ereditarie del Mediterraneo e del Nord-Est italiano. La due giorni si svolgerà a Nuoro, presso l’auditorium “Giovanni Lilliu” dell’ISRE. I lavori inizieranno questo pomeriggio alle 14.30. L’obiettivo dell’iniziativa è riunire studiosi ed esperti di sardo, corso e friulano per analizzare le sfide comuni e delineare strategie condivise di tutela e promozione. Il sardo e il friulano rappresentano infatti le due maggiori tradizioni linguistiche minoritarie riconosciute e protette dalla Legge nazionale 482 del 1999, mentre la lingua corsa – pur appartenendo a un altro contesto statale, quello francese – presenta con il sardo profonde affinità storiche e culturali. Un patrimonio comune che merita attenzione e un impegno coordinato per essere trasmesso alle nuove generazioni.

Scuola e letteratura

Uno dei temi centrali dell’incontro sarà la condizione attuale delle lingue della Sardegna: dalla documentazione scientifica alla costruzione di strumenti per la certificazione delle competenze, fino alla loro presenza nel sistema scolastico, nella comunicazione pubblica, nella stampa e nei media radiotelevisivi. Particolare spazio sarà riservato, nella mattina del 25 novembre, ai sistemi letterari e alla produzione in lingua sarda, corsa e friulana. Alle discussioni prenderanno parte anche le scuole del territorio, creando un ponte diretto tra la ricerca accademica e le nuove generazioni.

Il ricordo di Tonino Ledda

Durante la sessione dedicata alle letterature, sarà inoltre ricordata la figura di Tonino Ledda, fondatore del Premio Ozieri, che settant’anni fa contribuì in modo decisivo al riconoscimento della pluralità e della modernità della produzione letteraria in lingua sarda, aprendo la strada a un rinnovato interesse culturale e identitario. L’incontro, dunque, non è solo un momento di studio, ma un’occasione per riaffermare il valore delle lingue locali come parte viva della storia e dell’identità delle comunità che le parlano.

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