
«Non possiamo permettere che la Sardegna subisca di nuovo i danni di industrie inquinanti senza prima avere tutte le rassicurazioni e gli studi necessari». Con queste parole la presidente Alessandra Todde ha spiegato la scelta della Giunta regionale di sospendere l’iter di ampliamento della fabbrica Rwm di Domusnovas. L’esecutivo ha deliberato un supplemento di istruttoria sulla valutazione di impatto ambientale.
La presidente ha richiamato la relazione consegnata al suo gabinetto dalle associazioni ambientaliste dopo la manifestazione del 16 settembre. «Quella relazione contiene elementi non precedentemente conosciuti e impone alla Regione un esame completo – ha detto – non si tratta solo di valutazioni politiche, ma di verifiche tecniche che devono coinvolgere più assessorati e direzioni generali. È un atto di responsabilità verso i cittadini e i lavoratori».
Todde ha anche ricordato il precedente del 2019, quando al ministero dello sviluppo economico si era opposta ai tagli di personale nello stabilimento: «Allora ho difeso i posti di lavoro. Oggi difendiamo di nuovo i lavoratori garantendo la loro salute e quella delle comunità vicine. Non si può essere costretti a scegliere tra lavoro e sicurezza».
“Ci sono forti sospetti e indizi concreti di legami industriali con Israele», segnalano alcune organizzazioni. Il Business & human rights resource centre ha chiesto a Rheinmetall chiarimenti su possibili trasferimenti a Israele, senza ricevere risposta. Nel frattempo, ECCHR, Mwatana e Rete Disarmo hanno denunciato che componenti prodotte in Italia, attribuite a RWM, sono state impiegate in attacchi in Yemen, facendo emergere meccanismi di esportazione controversi autorizzati dall’UAMA.
Sul fronte industriale, i documenti confermano una partnership fra Rwm Italia e la società israeliana Uvision Air Ltd., produttrice di droni kamikaze della linea Hero. L’accordo strategico firmato nel 2021 assegna a Rwm il ruolo di prime contractor europeo per l’assemblaggio e l’integrazione delle testate. La notizia è stata riportata da testate di settore come Jane’s e Defense News, e ribadita nei comunicati ufficiali di Rheinmetall.
Sul fronte industriale, i documenti confermano una partnership fra Rwm Italia e la società israeliana Uvision Air Ltd., produttrice di droni kamikaze della linea Hero. L’accordo strategico firmato nel 2021 assegna a Rwm il ruolo di prime contractor europeo per l’assemblaggio e l’integrazione delle testate. La notizia è stata riportata da mass media di settore come Jane’s e Defense News, e ribadita nei comunicati ufficiali di Rheinmetall.
Un bando pubblicato sul portale europeo Tender electronic daily nel 2023 cita Rwm Italia come contraente per la fornitura di sistemi Hero-30. Rheinmetall, sul proprio sito, specifica che la produzione avviene in Europa con il coinvolgimento delle sue controllate italiane. Questi elementi consolidano l’ipotesi di un collegamento diretto fra la produzione italiana e la tecnologia israeliana.
I dati ufficiali dell’Uama (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento), l’organo del ministero degli Esteri italiano che rilascia le licenze di esportazione, attestano che nel 2024 l’Italia ha continuato a fornire armamenti a Israele per oltre 6 milioni di euro. Le relazioni annuali al Parlamento non specificano i siti produttivi, ma la conferma del flusso verso Israele rafforza i sospetti sul ruolo delle aziende italiane collegate a Rheinmetall.
Rwm Italia, controllata al 100 per cento da Rheinmetall, ha due stabilimenti principali: Ghedi (Brescia), dove vengono assemblati ordigni e componenti, e Domusnovas, dove avviene anche il caricamento delle testate. La domanda di ampliamento presentata in Sardegna è in forma ex post, cioè a lavori già avviati, e proprio questo ha spinto la Regione a richiedere ulteriori verifiche ambientali.
Sul piano industriale, la posizione di Confindustria è opposta a quella della Giunta regionale. Al tavolo Sulcis convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy alcune settimane fa, il direttore generale di Confindustria Sardegna Meridionale, Andrea Porcu, ha dichiarato: «Ci sono aziende, come Rwm, che nell’area hanno già realizzato investimenti significativi e creato opportunità per numerosi lavoratori, e che oggi vorrebbero crescere ulteriormente. Bisogna accelerare su questo».
Porcu ha ricordato che Rwm ha già effettuato un primo investimento per rafforzare la presenza nel Sulcis e che l’espansione porterebbe nuova occupazione. Pertanto al momento ci sono due linee di confronto: da un lato la Regione, che chiede nuove valutazioni ambientali prima di decidere; dall’altro le associazioni datoriali Confindustria che preme per procedure rapide e certe in modo da rendere operativa quanto prima anche la nuova linea di produzione di armamenti a Domusnovas.
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