
Si è conclusa all’Open Campus di Cagliari la due giorni “Laboratori Democratici. Sardegna. Futuro. Idee per restare”, organizzata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico e dal PD regionale. L’iniziativa ha raccolto oltre 400 partecipanti e si è articolata in otto sessioni tematiche con tavoli di lavoro, pensati per tradurre il confronto in proposte operative utili ad affrontare il tema dello spopolamento e altre criticità dell’isola.
La prima giornata è stata dedicata ai temi del welfare e dello sviluppo. Nel corso dei vari interventi, è emersa la necessità di rafforzare la sanità pubblica, con particolare attenzione alla medicina territoriale, ritenuta fondamentale per garantire un accesso equo ai servizi e per prevenire ulteriori squilibri demografici nei territori più fragili. Si è affrontata anche la questione dell’invecchiamento attivo, con l’idea di promuovere un ruolo più integrato delle persone anziane all’interno delle comunità, valorizzandone competenze e presenza sociale. Sul fronte economico, diversi relatori hanno sottolineato l’urgenza di investire in infrastrutture, sia fisiche sia digitali, considerate indispensabili per sostenere la competitività delle imprese e favorire nuove opportunità di lavoro. Un’altra riflessione ha riguardato il rapporto tra cittadini e istituzioni: molti interventi hanno evidenziato la necessità di colmare la distanza percepita e di rendere più efficace il coinvolgimento della popolazione nei processi decisionali. La testimonianza di Paolo Romano sulla Global Sumud Flottilla ha chiuso la giornata, offrendo uno spunto di riflessione sul significato più ampio dell’impegno politico in relazione ai diritti e alla solidarietà internazionale.
La giornata successiva ha spostato l’attenzione sul capitale umano. I contributi dedicati alla scuola e al diritto allo studio hanno insistito sulla necessità di investimenti strutturali per garantire percorsi formativi di qualità e per contrastare la tendenza dei giovani a lasciare l’isola. Anche il mondo dell’università e della ricerca è stato indicato come ambito strategico, in cui servono maggiori risorse e un’azione più coordinata per migliorare l’attrattività del sistema regionale. Nel pomeriggio, il confronto si è concentrato sul lavoro e sulle nuove professioni. Si è discusso in particolare dell’impatto dell’innovazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, con l’obiettivo di individuare modalità per conciliare flessibilità e tutela dei diritti. A conclusione dei lavori, il segretario regionale del PD, Silvio Lai, ha spiegato che le proposte elaborate nei tavoli verranno considerate nella definizione della linea politica del partito e nella costruzione delle prossime iniziative istituzionali.
Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, le proposte emerse dal confronto verranno trasformate in atti politici e progettuali da portare in Consiglio regionale. I “Laboratori Democratici” vengono così indicati come un punto di partenza per definire una piattaforma programmatica più ampia e condivisa, utile ai futuri passaggi politici del partito. (red)
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