Agricoltura in ginocchio: Coldiretti denuncia danni pesanti per siccità nel Sud Sardegna

Allarme siccità

Con l’arrivo della stagione irrigua 2025, le aziende agricole del Sud Sardegna si preparano a un nuovo anno di crisi. Coldiretti Cagliari avverte: il taglio del 30% alle risorse idriche rischia di compromettere oltre 5.000 ettari coltivati, per un danno economico che sfiora i 40 milioni di euro e mette in discussione centinaia di posti di lavoro.

La nuova stima si aggiunge ai numeri già pesantissimi del 2024, portando a oltre 80 milioni di euro le perdite in due stagioni. “Una situazione insostenibile che mette in ginocchio l’agricoltura e l’economia locale”, avverte l’associazione.

“Serve una svolta strutturale”

La causa principale resta la siccità, aggravata da un sistema di gestione idrica ormai al limite. Il Consorzio di Bonifica del Sud Sardegna ha dovuto ridurre le forniture per garantire una distribuzione equa delle scarse risorse disponibili. Il taglio, sebbene ridotto rispetto all’iniziale ipotesi del 50%, rimane grave.

Un’azione della Regione – 35 milioni di metri cubi d’acqua per il territorio – ha permesso di limitare i danni, ma non basta. “Servono interventi strutturali e ristori immediati per le imprese colpite”, afferma Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari. “Ricordiamo le grandi mobilitazioni, ma non si è ancora fatto abbastanza”.

Visione di lungo periodo e risposte urgenti

Anche il direttore di Coldiretti Cagliari, Giuseppe Casu, chiede una svolta: “Occorre pianificare subito azioni strategiche. Il riutilizzo delle acque reflue è un’opzione concreta e sostenibile, già proposta dal Consorzio”.

Per Coldiretti, la fotografia è chiara: senza una vera programmazione infrastrutturale e politiche efficaci, si rischia il collasso di intere filiere produttive. E con esse, il futuro dell’agricoltura nel Sud Sardegna. “Senza interventi tempestivi – conclude Casu – sarà impossibile garantire cibo, lavoro e sviluppo per il territorio”.

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