Cagliari, arriva per la prima volta Roberto Saviano

La direttrice artistica Valeria Ciabattoni: vogliamo uno spazio aperto, inclusivo e movimentato
Roberto Saviano

Roberto Saviano arriverà per la prima volta in Sardegna con il recital “L’amore mio non muore”, in scena al Teatro Massimo il 26 e 27 novembre alle 20.30. Al centro c’è la storia di Rossella Casini, la studentessa fiorentina scomparsa nel 1981 e riconosciuta come vittima della criminalità organizzata. Il titolo, prodotto da Savà Produzioni Creative, segna uno dei passaggi più attesi della stagione e nasce dal nuovo libro dell’autore pubblicato da Einaudi.

Operazione conquista dei giovani

Intorno all’arrivo di Saviano si muove una programmazione costruita con molte linee parallele. La direttrice artistica Valeria Ciabattoni guida un cartellone che intreccia prosa, danza, circo, musica e Jazz, sviluppo naturale del lavoro di CEDAC, storico gestore del circuito regionale. «Vogliamo un teatro aperto e accessibile» dice, indicando un obiettivo che passa tanto dalla scelta degli spettacoli quanto dal modo in cui vengono accompagnati.

Il lavoro sul pubblico è continuo. Le fasce più giovani, in particolare, faticano a frequentare i luoghi culturali, non solo il teatro. Da qui la costruzione di percorsi che non si limitano alla fruizione degli spettacoli. L’ultimo esempio è il laboratorio guidato dal drammaturgo Michele Santeramo: quattro giorni dedicati agli universitari, dalla scrittura al palcoscenico, per far vedere dall’interno come nasce un testo e come prende forma in scena.

La collaborazione con Anmic

Parallelamente cresce il progetto sull’accessibilità, in collaborazione con l’associazione Anmic. Dopo i primi due esperimenti dello scorso anno, il Massimo porta a cinque gli spettacoli dotati di audiodescrizione e percorsi sensoriali. Il pubblico coinvolto entra in palcoscenico, tocca gli oggetti di scena, ascolta la descrizione dei movimenti degli attori. Quest’anno si aggiunge anche un debutto nazionale: la stessa metodologia applicata alla danza, dove manca il supporto del testo e tutto dipende dalla capacità narrativa degli operatori.

Le sale del Massimo – tre spazi principali e il foyer per le performance più intime – permettono di collocare ogni titolo nel luogo più adatto. Tra gli appuntamenti imminenti, Ciabattoni segnala Vizita, produzione albanese guidata da una compagnia che definisce «di grande scuola».

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