Blackout e neve, Seulo piomba nel Medioevo

Il sindaco Murgia: paese isolato, situazione inaccettabile
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Mentre a livello nazionale tiene banco il caso dei bambini cresciuti in un bosco, in Sardegna c’è una comunità intera che da giorni vive una condizione non molto diversa da un ritorno forzato al passato. A Seulo, nel cuore della Barbagia, un blackout provocato dalle abbondanti nevicate ha lasciato il paese senza corrente elettrica, con le scuole chiuse, le comunicazioni ridotte al lumicino e la vita quotidiana paralizzata. Riusciamo a metterci in contatto con il sindaco Enrico Murgia solo grazie a uno dei pochi punti del territorio ancora raggiunti dalla linea: appena il 30% del paese è alimentato da un generatore funzionante. Il resto è isolato.

Linee elettriche vecchie, un generatore in stallo

“Il peso della neve ha fatto cedere numerosi rami, provocando decine di guasti perché le linee sono vecchie, inserite da anni in mezzo agli alberi e oggetto di scarsa manutenzione”, spiega con amarezza. Le responsabilità, secondo Murgia, sono chiare: “Enel Distribuzione dovrebbe mandare molte più squadre rispetto alle poche presenti sul territorio. L’abitato oggi è collegato a due generatori: uno funziona bene e copre un terzo della comunità, l’altro invece va continuamente in stallo, non per mancanza di carburante, ma probabilmente perché sottodimensionato rispetto ai picchi di consumo del mattino e della sera”.

Il municipio: valutiamo azioni legale

La situazione è resa ancora più paradossale dalla difficoltà di intervento: “È inaccettabile che i manutentori di questi sistemi non siano presenti in loco e arrivino solo dopo molto tempo. Sono strumenti complessi, nessun altro può metterci mano.” Per questo, il Comune sta valutando azioni legali. . “Siamo in attesa che la corrente venga ripristinata: manca dalle 7.22 e non ci è arrivata alcuna previsione di intervento. Anche noi del Centro Operativo Comunale di protezione civile riusciamo a comunicare solo da pochi punti del territorio, perché le antenne smettono di funzionare senza elettricità.” Le scuole sono chiuse, molte attività ferme, famiglie isolate nelle case ghiacciate. La sensazione, racconta il sindaco, è quella di “essere tornati indietro nel tempo, più vulnerabili che mai”. Nel cuore della Sardegna c’è un paese che continua a lottare per riavere ciò che altrove si dà per scontato: la luce. (.a.s.)

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