Cagliari, in via Alghero i Perez subentrano ai Ruggieri: accordo tra due famiglie storiche del commercio

Patrizia Perez e Innocenzo Ruggieri, foto di Marta Cogoni

Dopo quasi 140 anni di attività, le storiche vetrine della famiglia Ruggieri passano ora nelle mani dei Perez. Un’operazione che segna non solo la fine di un capitolo imprenditoriale, ma anche l’unione di due delle più antiche genealogie del commercio cittadino. Da oggi, sotto l’insegna Atelier1886, il testimone passa nelle mani di Patrizia Perez, erede di una dinastia che ha attraversato generazioni e cambiamenti profondi nel tessuto commerciale di Cagliari.

I Ruggieri

«Il mio bisnonno arrivò dall’Abruzzo nel 1886. Aprì un primo emporio al portico Sant’Antonio: si vendeva di tutto, dai tessuti ai quadri, dagli argenti alle valigie», racconta Innocenzo Ruggieri, ultimo esponente della famiglia a gestire l’attività. Negli anni ’30, la seconda generazione sposta l’attività nella zona della Marina, in piazzetta Savoia, puntando sui tessuti e sulla biancheria. Ma è negli anni ’60 che arriva la svolta. «Con l’ingresso mio e delle mie sorelle — continua Innocenzo — ci siamo buttati sul pret-à-porter francese, abbandonando l’ingrosso. Abbiamo avuto esclusive con Hermès, Fendi, Armani, Prada, Versace, Missoni. A Cagliari avevamo dodici negozi».

I Perez

Mentre i Ruggieri espandevano il proprio impero commerciale, anche i Perez tracciavano il loro percorso. «I miei bisnonni arrivarono da Palermo — spiega Patrizia Perez —. Come tante famiglie del Sud in quell’epoca, scelsero la Sardegna forse pensando che potesse essere una terra di opportunità». I primi negozi vengono aperti nella Marina, vicino al porto e al mercato, centro pulsante della città. «Mio nonno Gioacchino e mia nonna Margherita — entrambi Perez — continuarono l’attività, e con il tempo i figli vennero mandati anche a Sassari e Iglesias. Così sono nati i vari rami della famiglia che ancora oggi proseguono il commercio in quelle città».

Storia di due famiglie, storia di una città

Le due storie, parallele per oltre un secolo, si incontrano ora. «Non avevo più eredi interessati a proseguire — spiega Ruggieri —. Mia figlia vive a New York, da vent’anni fa l’architetto. I miei fratelli non ci sono più. Io e mia sorella abbiamo deciso che era il momento di chiudere». Da qui l’accordo con Patrizia, che da 25 anni gestisce i propri atelier a Quartu. «Quando Innocenzo mi ha proposto di rilevare i negozi ho accettato con entusiasmo — racconta Perez —. Certo, non sapevo come sarebbe andata inserirsi a Cagliari dopo tanti anni a Quartu, ma sentivo che era il passo giusto».

Oltre all’unione familiare, le due visioni imprenditoriali hanno trovato un terreno comune nella filosofia di vendita. «Per me — spiega Patrizia — il rapporto umano è la chiave: accogliere il cliente, consigliarlo, farlo sentire a casa. È questo che fa la differenza rispetto all’online». Innocenzo conferma: «Anche per noi è sempre stato così. La gente veniva non solo per comprare, ma per chiacchierare, per ritrovare un ambiente familiare. Questo è stato il nostro punto di forza».

Il mercato globale da combattere

Il lavoro sulla formazione interna rappresenta un altro elemento cruciale. «Io formo il personale fin dall’ingresso — racconta Patrizia —. Molti iniziano con un tirocinio e crescono fino a diventare professionisti completi. Il mio obiettivo è che i clienti escano soddisfatti non solo per quello che hanno acquistato, ma per come sono stati seguiti». Innocenzo sintetizza così la filosofia di entrambi: «La sobrietà è il vero sinonimo di eleganza. Noi non abbiamo mai inseguito le mode estreme: stile, moderazione, gusto sono la chiave per durare».

Il contesto però è cambiato: «In pochi anni — osserva Patrizia — a Cagliari hanno chiuso tantissimi negozi. Il commercio fisico soffre, ma credo ci sia ancora spazio per chi sa offrire qualcosa di diverso». Anche il pubblico maschile, un tempo più diffidente, si è adattato all’online: «Ormai comprano anche abiti e giacche in rete, ma chi cerca un consiglio personalizzato viene ancora qui», aggiunge.

La cerimonia di consegna

L’inaugurazione ufficiale della nuova gestione si è svolta l’11 giugno nei locali rinnovati di via Alghero. L’allestimento ha trasformato le boutique in un percorso sensoriale: fotografie storiche di Cagliari prima dei bombardamenti, performance sartoriali dal vivo, momenti di styling con i nodi di cravatta, il tutto legato dal filo simbolico del papillon rosso, scelto per rappresentare l’unione tra passato e presente. La serata, curata dal team Pleko Brainstorming, ha visto oltre duecento ospiti, tra cui il sindaco Massimo Zedda, con degustazioni di Audarya, Sardegna Hotel, Lisiu Gin ed Esmeralda Fioricoltura. Sullo sfondo, le opere di Bob Marongiu e le note del sassofono di Saxosphere.

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