
Un fiume d’acqua sprecato ogni anno, mentre i campi restano aridi. È la denuncia amara del sindaco di Decimoputzu, Antonino Munzittu, che descrive una situazione paradossale: “A pochi chilometri da noi c’è una diga che ogni anno scarica l’acqua in mare perché non è stata collaudata. Intanto, i nostri agricoltori combattono con la siccità”.
La diga in questione si trova in territorio di Uta, ma potrebbe diventare la risorsa decisiva per salvare l’agricoltura di un’intera area. “Basterebbe una condotta per collegarla ai nostri terreni – spiega Munzittu – è un’opera che servirebbe non solo a Decimoputzu, ma anche a Villaspeciosa, Vallermosa e Uta stessa. Eppure, dopo decenni di promesse, tutto è fermo”.
Nel frattempo, le aziende agricole sopravvivono attingendo ai pozzi artesiani. Ma l’acqua disponibile è sempre meno, e sempre più salata. “Il livello della falda è sceso, e con lui la qualità dell’acqua, ormai inadatta all’irrigazione – continua il sindaco – e pescarla da oltre 100 metri di profondità, con i costi dell’energia alle stelle, è diventato insostenibile”.
Decimoputzu è uno dei comuni con la più alta densità di serre in Sardegna. “La nostra economia si regge sull’agricoltura – sottolinea Munzittu non possiamo più permetterci di perdere tempo. L’acqua c’è: serve solo la volontà politica di metterla a disposizione”.
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