
A distanza di mesi dall’incidente di Giorgetto Giugiaro ad Arzachena, una scritta in filo di ferro con il suo cognome è apparsa lungo un parapetto della costa gallurese. Realizzata con caratteri lineari e fissata tra due montanti di ferro, la parola “GIUGIARO” è diventata in poche ore un’immagine diffusa sui social e nelle chat locali.
L’autore si firma “Banksu”, pseudonimo che richiama esplicitamente il linguaggio dell’arte urbana. Contattato, ha spiegato:
“La Costa Smeralda ha poco tempo per dedicarsi all’estetica. Qui tutto deve avere un tornaconto economico. Penso che qualcuno avrebbe dovuto provvedere a riparare il danno. Insomma, il varco Giugiaro meritava una firma.”
Il riferimento è all’incidente dell’agosto 2025, quando l’auto del designer, finita contro un guard-rail e poi in un piccolo dirupo, era rimasta incastrata proprio in un varco tra le protezioni. L’episodio si era chiuso senza conseguenze gravi, ma con ampio risalto mediatico per la frase di Giugiaro: «Sono vivo grazie alla tecnologia».
L’intervento di Banksu riprende quell’immagine e la trasforma in segno ironico, installato nel punto in cui la cronaca aveva registrato l’uscita di strada. Non un atto vandalico, ma un gesto di commento visivo: l’idea che anche il luogo, come l’auto, avesse bisogno di design.
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