La Cgil contro la Rwm di Domusnovas: “Convertire, non raddoppiare”

Durante: “Il futuro della Sardegna non può dipendere dalle armi”
Produzione di armi nella Rwm

Non è più tempo di mezze misure. E la Cgil deve averlo capito, seppure con un certo ritardo. Appena 4 giorni fa su questa testata giornalistica Emanuele Madeddu della Filctem Cgil sosteneva che “per quanto riguarda il raddoppio della fabbrica Rwm di Domusnovas, è la giunta regionale che deve decidere. E’ una questione tecnica, non politica”.

Oggi però le opinioni in Cgil sono ben più chiare e determinate. Ecco cosa dice il segretario regionale Fausto Durante: “Il futuro del Sulcis non può essere affidato all’economia di guerra. Ci opporremo a qualsiasi progetto di raddoppio della Rwm e chiediamo la riconversione delle attività verso usi civili».

Durante parla dopo i confronti avvenuti tra settembre e ottobre al ministero delle Imprese, dove secondo il sindacato il governo avrebbe proposto di ricollocare i lavoratori in esubero di Eurallumina, Sider Alloys e Portovesme all’interno della Rwm. «È una scorciatoia sbagliata. Invece di un piano industriale vero, si tenta di trasformare il Sulcis in un distretto bellico. Noi non lo accetteremo».

"Collaborare con Israele? Idea inaccettabile"

«Produrre droni kamikaze in collaborazione con società israeliane è un’idea inaccettabile – dice Durante – la Sardegna ospita già due terzi delle servitù militari italiane, non può diventare anche il laboratorio europeo degli ordigni».

Il segretario difende i lavoratori, ma chiede un cambio di rotta: «Chi lavora alla Rwm ha diritto al rispetto e alla tutela sindacale, ma l’obiettivo dev’essere la riconversione. Vogliamo nuove produzioni, utili per la società e non lesive della vita umana».

"La Sardegna è terra di pace"

Durante indica la via alternativa: «Serve una politica industriale degna di questo nome. Energia a prezzi competitivi, incentivi agli investimenti, ritorno delle produzioni di piombo, zinco e alluminio. La transizione ecologica ha bisogno di questi materiali, non di bombe. La Rwm — conclude — deve diversificare e stabilizzare la forza lavoro. La Sardegna è terra di pace: non costruirà il proprio futuro sull’industria delle armi».

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