
In un contesto nazionale segnato dal rafforzamento delle spinte autonomiste, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, prende posizione: “Ci siamo opposti a una legge che premiava le regioni più ricche”. Lo ha detto a Venezia, durante il Festival delle Regioni, rispondendo a una domanda sull’autonomia differenziata.
“Scontiamo un gap strutturale legato a scelte passate che ci hanno lasciati indietro su infrastrutture, collegamenti, accesso ai servizi. In queste condizioni, parlare di competizione paritaria senza una ripartizione equa delle risorse è una contraddizione”, ha spiegato la governatrice. “La Sardegna vuole essere competitiva, ma a parità di condizioni”.
La dichiarazione arriva da una presidente eletta in una regione storicamente vicina alle istanze federaliste e in cui l’autonomia differenziata ha avuto negli anni largo sostegno da parte di movimenti trasversali, Lega in testa. Il messaggio è chiaro: nessuna disponibilità ad accettare modelli che consolidino i divari esistenti.
A margine del confronto con gli altri presidenti, Todde ha rilanciato anche il ruolo delle Regioni in Europa: “Il Comitato delle Regioni deve rafforzarsi, soprattutto ora che si discute della nuova programmazione dei fondi di coesione. Le Regioni devono poter accedere agli stessi strumenti con regole chiare e uguali per tutti”.
La presidente ha poi ricordato alcune delle priorità dell’agenda sarda. “La nostra autonomia deve essere strumento per colmare ritardi e non un’etichetta. Nuoro, per esempio, è ancora oggi l’unico capoluogo di provincia italiano senza una linea ferroviaria”.
Infine, un passaggio sull’Einstein Telescope, il grande progetto di fisica fondamentale candidato a essere ospitato in Sardegna: “È un’occasione di trasformazione radicale. Porterebbe 1.500 scienziati stabili nell’isola. Stiamo lavorando perché l’Italia possa vincere questa partita e la Sardegna ne sia il centro”.
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