
Centinaia di migliaia di sostenitori del Movimento 5 Stelle, provenienti anche dalla Sardegna, hanno stanno partecipando oggi alla manifestazione nazionale contro il riarmo organizzata a Roma, lungo i Fori Imperiali. Tra i partecipanti, anche la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, che ha tenuto un discorso incentrato sulla resistenza politica e sociale, con riferimenti diretti alla propria vicenda istituzionale e giudiziaria.
«Un anno fa in Sardegna abbiamo deciso che era tempo di abbandonare la paura e il buio. Ma il sistema ha attivato gli anticorpi contro di noi», ha detto Todde dal palco, accolta da applausi e da uno striscione in suo sostegno con la scritta: «Giù le mani da Alessandra Todde».
La presenza della governatrice alla manifestazione avviene a tre mesi dall’adozione di un provvedimento di decadenza da parte del Collegio regionale di garanzia elettorale, organo presso la Corte d’Appello competente per le verifiche in materia elettorale. Il provvedimento fa riferimento a presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali.
La presidente Todde ha impugnato l’ordinanza di decadenza sia dinanzi al tribunale ordinario – competente a valutare la legittimità sostanziale e procedurale della decisione – sia presso la Corte costituzionale, tramite un ricorso in conflitto di attribuzioni tra enti, ai sensi dell’art. 134 della Costituzione. La Regione Sardegna sostiene infatti che il provvedimento rappresenterebbe una lesione della propria autonomia politica e amministrativa.
Durante il suo intervento, Todde ha definito l’intera vicenda come parte di una reazione del “sistema” di fronte al cambiamento politico portato dal Movimento: «Non ci faremo intimidire. Noi non siamo quelli dei muretti a secco: siamo la resistenza».
L’evento a Roma si è incentrato sul rifiuto della logica del riarmo in ambito europeo e sulla destinazione dei fondi pubblici. Il Movimento 5 Stelle ha ribadito la propria contrarietà all’utilizzo dei fondi di coesione per finalità militari, chiedendo invece investimenti in infrastrutture civili, istruzione e sanità.
Todde ha confermato questa posizione anche nel suo comizio: «La stabilità non si costruisce aumentando le armi, ma attraverso il dialogo e la comprensione di chi sta dall’altra parte». E ha aggiunto: «Noi non ci stiamo a usare i fondi dei ponti e degli ospedali per le armi. Noi l’oscurità la cacciamo».
La manifestazione ha visto un’ampia partecipazione di delegazioni regionali, con una presenza significativa dalla Sardegna. Per molti sostenitori, la trasferta ha avuto un valore non solo politico, ma anche simbolico: un atto di sostegno alla presidente eletta da pochi mesi e già coinvolta in un delicato confronto istituzionale.
Il Movimento 5 Stelle ha rilanciato sui propri canali ufficiali: «La piazza di Roma dimostra che esiste un popolo che non si riconosce nella corsa agli armamenti e che chiede giustizia, trasparenza e pac
La vicenda giuridica che coinvolge Alessandra Todde è attualmente in fase di definizione. Le decisioni del tribunale ordinario e della Corte costituzionale – quest’ultima investita della questione di legittimità per potenziale conflitto di attribuzioni – saranno decisive per chiarire la validità del provvedimento di decadenza e il futuro dell’attuale giunta regionale.
Nel frattempo, la presidente continua a rivendicare la piena legittimità del proprio mandato, rilanciando la linea politica del Movimento 5 Stelle, fondata sulla democrazia partecipativa, sulla nonviolenza e sull’opposizione alla progressiva militarizzazione delle politiche europee.
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