
Arriva il via libera definitivo, all’unanimità anche alla Camera: il disegno di legge sul femminicidio è ora legge. Che cosa prevede il nuovo testo? Viene introdotto l’articolo 577-bis del codice penale, che riconosce una fattispecie specifica di omicidio, punita con la pena dell’ergastolo per chi cagioni la morte di una donna commettendo il fatto come atto di discriminazione, odio o prevaricazione, oppure mediante atti di controllo, possesso o dominio verso la vittima in quanto donna. Il reato di femminicidio è inoltre integrato quando la condotta omicidiaria è commessa in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo, o come atto di limitazione delle sue libertà individuali.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso ampia soddisfazione: “È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza sulle donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto.”
Tuttavia, nella stessa giornata si è registrata una brusca frenata sull’altra proposta, quella sulla modifica dell’articolo 609-bis per definire lo stupro un “atto compiuto senza il consenso libero e attuale della vittima”. Sul punto quale si era raggiunta un’intesa tra maggioranza e opposizione ma la commissione Giustizia del Senato ha deciso di compiere un ulteriore approfondimento con una serie di audizioni, su richiesta della Lega poi sostenuta anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Elly Schlein richiama il centrodestra al rispetto dell’accordo: “Ho sentito il premier perché rispetti l’intesa.”


