
Cresce la tensione a Cagliari. “Siamo molto preoccupati” dichiarano gli antifascisti. Domani pomeriggio il centro città sarà zona blindata. I fascisti di Blocco studentesco hanno scelto la Sardegna per lanciare in anteprima europea il movimento Remigration che si propone di forzare il rimpatrio degli immigrati che attualmente si trovano nel Vecchio Continente. Partenza del corteo domani alle 16.30 in via Cervi, in zona San Benedetto. Ma non saranno soli: la risposta degli anti fascisti ci sarà e sarà altrettanto coordinata: questi ultimi si raduneranno a Villanova. 600 metri in linea d’aria con uno spazio divisorio occupato dalle forze dell’ordine in tenuta anti sommossa.
“Siamo molto preoccupati – dichiara Rebecca Pisanu, presidente di Unicaralis –. È gravissimo che da ieri in città siano già comparsi striscioni e scritte. Non avevamo compreso l’entità di questa mobilitazione, è un affronto, ed è grave che venga loro permesso di radunarsi in queste modalità. Stiamo parlando di fascisti veri, violenti, con precedenti di aggressioni a Cagliari. Io stessa aderirò alla chiamata degli antifa per la contromanifestazione: dovrà essere una risposta cauta, pacifica e democratica”.
Pisanu parla di una “mobilitazione nazionale partita da Cagliari”, definendola “un insulto alla storia dell’antifascismo sardo”. Nei giorni scorsi sui muri della città sono comparsi slogan come “Cagliari è nostra e ci appartiene” – un messaggio che per le associazioni locali rappresenta una provocazione aperta. “Ribadiremo che Cagliari è antifascista e fedele ai valori della Costituzione. Mi aspetto provocazioni, spero non ci siano atti violenti, ma parliamo di realtà che si sentono fuori da ogni regola, sia Blocco Studentesco che CasaPound. La zona del porto tappezzata di scritte è già una provocazione”, aggiunge la rappresentante universitaria.
Sulla stessa linea la Camera del Lavoro Metropolitana Cgil e l’Anpi Cagliari, che in una nota congiunta esprimono “la più ferma condanna nei confronti dei contenuti della manifestazione, intrisi di retorica nazionalista, xenofoba e nostalgica di ideologie che la storia ha già condannato”.
I promotori dell’iniziativa – scrivono Cgil e Anpi – si dichiarano contrari allo Ius Scholae e all’immigrazione, definiti come “infami strumenti di sostituzione etnica e concorrenza ai nostri giovani”. Per le due organizzazioni, simili affermazioni “rappresentano un attacco inaccettabile ai valori fondamentali della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza”.
Il sindacato e l’associazione dei partigiani sottolineano che “la vera battaglia per il futuro dei giovani passa dal lavoro stabile e dignitoso, dall’istruzione pubblica di qualità e da un welfare che non lasci indietro nessuno, non certo dalla propaganda che soffia sul fuoco dell’intolleranza”.
Cgil e Anpi invitano infine cittadini, istituzioni e mondo della scuola “a vigilare e a respingere con fermezza ogni tentativo di riscrivere la storia o di riportare nelle piazze simboli e linguaggi che appartengono al fascismo”.
Gli altri movimenti che saranno in strada domani sono: A Foras, Casteddu Antifa, Unigcom, Iskintzidda. “Invasione – avvertono – quella che vedremo domani sarà una vera e propria invasione d’oltremare indetta dai fasci locali e dal Continente. Blocco studentesco insieme a gruppi fascisti europei inscenerà la propria marcetta in nome della propaganda razzista più becera e accolta dalle destre d’Europa e Statunitensi al grido di remigrazione”.
(Articolo di Alessio Ghiani)



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