Autorità portuale della Sardegna, Deiana: “Scelgano qualcuno del territorio”

La sede dell’Autorità portuale a Cagliari

Deiana consiglia un sardo come nuovo presidente. E non un sardo qualsiasi ma uno già dentro il meccanismo. “Chi guida un sistema come il nostro deve conoscerlo, esserci dentro, averci lavorato. Serve qualcuno che sappia dove mettere le mani, non una persona estranea catapultata da fuori”. Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sardegna, Massimo Deiana, interviene così – con toni istituzionali ma molto chiari – sull’ipotesi di un avvicendamento alla guida dell’ente che non tenga conto della conoscenza diretta del territorio e della macchina portuale regionale.

Un sistema molto complesso

Deiana non entra nel merito delle nomine, ma ribadisce un principio: “Il nostro è il sistema portuale più esteso d’Italia, con nove porti su 1800 chilometri di costa, articolato su quattro o cinque province e altrettante prefetture, questure, rappresentanze sindacali. È frutto di un processo lungo e difficile che oggi funziona perché siamo riusciti a metterlo finalmente a regime. Spezzare questa continuità, o affidarla a chi non ha esperienza diretta, comporterebbe inevitabilmente un rallentamento”.

Alla domanda su quale sarebbe l’approccio auspicabile, Deiana risponde: “Una persona che sia già qui, che conosca le dinamiche portuali, che magari abbia contribuito a costruire questo sistema. È una valutazione politica, ma sul piano tecnico è evidente quale sia la scelta più funzionale. Quando mi è stato chiesto un parere, io l’ho dato. Ed è esattamente quello che ho appena esposto. Naturalmente non è un parere vincolante in nessun modo: i decisori faranno le loro valutazioni. Ma continuità e conoscenza sono valori da non sottovalutare in un sistema così delicato”.

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