
Il silenzio assordante dell’Arst dopo l’unanime mozione di biasimo votata ieri dal Consiglio comunale di Cagliari rischia di alimentare ulteriormente le polemiche sui ritardi della metropolitana leggera. Interpellata per una replica alle durissime accuse dell’opposizione – che ha definito l’azienda regionale dei trasporti come quella che “tiene in scacco una città” – l’Arst ha scelto la linea del “no comment”: “Non abbiamo dichiarazioni da fare”.
Una risposta, o meglio una non-risposta, che suona come una conferma di quanto denunciato dai consiglieri comunali. L’Arst preferisce trincerarsi dietro un laconico rifiuto a commentare, proprio mentre i cittadini cagliaritani continuano a fare i conti con cantieri aperti da oltre tre anni e una tratta della metro chiusa da due anni e mezzo nonostante i lavori siano terminati da tempo.
Il silenzio dell’azienda arriva dopo che ieri il capogruppo di Fratelli d’Italia Pierluigi Mannino aveva accusato l’Arst di procedere “prima per un motivo, poi per un altro, senza però mai indicarne uno”, alimentando la frustrazione di una città esasperata dai continui rinvii.
La scelta dell’Arst di non fornire spiegazioni o chiarimenti rischia di confermare quanto denunciato dallo stesso Mannino: “Bisogna avere rispetto del cittadino e l’Arst ha dimostrato di non averne”. Il rifiuto a rilasciare dichiarazioni dopo un voto unanime del Consiglio comunale del capoluogo sardo appare infatti come l’ennesima dimostrazione di quella mancanza di trasparenza e comunicazione che i consiglieri hanno bollato come inaccettabile.
Anche le parole del riformatore Massimiliano Piccoi sembrano trovare conferma in questo atteggiamento: “Il Comune deve battere i pugni. È inaccettabile che il capoluogo della Sardegna venga trattato da spettatore passivo”. Il silenzio dell’Arst suona proprio come il trattamento riservato a uno “spettatore passivo” che non merita nemmeno una risposta.
Restano così senza risposta tutte le domande sollevate dall’opposizione: quando riaprirà la tratta Gottardo-Repubblica? Perché i lavori, terminati da oltre un anno, non permettono ancora la riapertura del servizio? Qual è il cronoprogramma reale dei lavori? Dove passerà il tratto verso il Poetto?
L’Arst, che ha scelto di non rispondere a nessuna di queste domande, sta lasciando nel limbo una città che attende risposte concrete da troppo tempo. Una scelta che rischia di aumentare ulteriormente la pressione politica sull’azienda regionale, chiamata ora a rendere conto non solo dei ritardi ma anche della sua comunicazione.
A rincarare la dose anche Yuri Marcialis, assessore alla Mobilità del Comune: “Le cittadine e i cittadini attendono da troppo tempo il ritorno in funzione della metrotranvia. Questa amministrazione, come evidenziato più volte dal Sindaco, ha posto fin da subito la questione come prioritaria, pressando Arst affinché restituisca a Cagliari un servizio essenziale per la mobilità quotidiana.”
Nel corso di un incontro tenutosi presso l’assessorato regionale ai Trasporti, Marcialis ha ribadito con fermezza che non potranno essere aperti nuovi cantieri -a partire da quelli previsti in via Roma- finché non saranno conclusi quelli già avviati. “Proprio su via Roma abbiamo inoltre avanzato una richiesta precisa: consentire il passaggio, nella corsia riservata alla metrotranvia, anche ai bus che non effettuano fermate nella via. È una misura di buon senso per garantire una maggiore fluidità alla viabilità, senza interferire con la funzione della linea tranviaria”.
“Una cosa è certa – chiosa – non possiamo accettare che all’inizio del nuovo anno scolastico il servizio sia ancora sospeso”
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