
“Serve voce, serve determinazione, serve presenza”. Con queste parole la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha sintetizzato l’esito dell’incontro a Bruxelles con il commissario europeo per i Trasporti, Apostolos Tzitzikostas. Al centro del colloquio, la riformulazione del modello sardo di continuità territoriale, definito dalla governatrice “inadeguato e incapace di garantire diritti basilari ai cittadini dell’isola”.
“Siamo un’isola circondata dal mare, ma non possiamo continuare a essere trattati come un’eccezione nei regolamenti europei”, ha dichiarato Todde. “Non chiediamo scorciatoie: chiediamo regole giuste, affidabili, che ci includano”.
Insieme all’assessora ai Trasporti, Barbara Manca, Todde ha illustrato al commissario i limiti strutturali del sistema attuale, sottolineando l’incapacità delle compagnie di programmare a lungo termine e la necessità di un intervento normativo europeo che riconosca le specificità geografiche della Sardegna.
Ma non tutti condividono l’ottimismo della presidente. Per l’analista di trasporto aereo Sandro Usai, si tratta di “una battaglia politica fondata su basi tecniche fragili”. Usai, noto per le sue analisi puntuali e indipendenti, critica duramente il nuovo bando regionale che dovrebbe regolare i voli agevolati da e per la Sardegna:
“È il copia e incolla di un fallimento. Ripropone le stesse condizioni del bando precedente andato deserto. Nessuna compagnia è disposta a sobbarcarsi i costi di tratte marginali con rimborsi parziali e senza garanzie”.
Secondo Usai, la struttura del bando scoraggia gli operatori perché non offre un quadro economico sostenibile. Il rischio è che le rotte restino comunque scoperte, come già avvenuto in passato.
Tra i punti più controversi del piano regionale, la previsione di una tratta Olbia–New York. Un progetto ambizioso, accolto con entusiasmo dall’amministrazione ma che, secondo Usai, è semplicemente “irrealistico”:
“La stima è di 37 passeggeri a tratta in estate. Ma per un volo intercontinentale servono almeno 250 posti. Con quei numeri, il prezzo del biglietto sarebbe proibitivo. È propaganda, non pianificazione”.
Usai indica esempi virtuosi come la Corsica, dove la continuità territoriale è gestita attraverso bandi differenziati per stagionalità e calibrati su reali flussi di passeggeri. Il modello sardo, al contrario, “sembra basarsi su tentativi, non su dati”.
Inoltre, l’analista solleva un’ulteriore preoccupazione: il rischio che il bando venga bloccato da Enac o dalla Commissione UE per violazioni delle normative sugli aiuti di Stato e i diritti aeroportuali:
“Ci sono elementi potenzialmente fuori norma. Se Bruxelles lo cassasse, sarebbe l’ennesima dimostrazione della leggerezza con cui è stato costruito”.
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