Farmacie rurali, oggi andiamo a Siurgus Donigala

Farmacie rurali Siurgus Donigala

Siurgus Donigala, situato nella sub regione della Trexenta, dista 54 chilometri da Cagliari e conta circa 1800 abitanti.
Il paese può far affidamento su due medici di medicina generale, che si alternano, e una postazione di 118. Le guardie mediche più vicine sono a Senorbì e a Mandas, paesi limitrofi ma comunque distanti per chi non ha mezzi propri.
La responsabile della Farmacia Arthemalle è la dottoressa Daniela Mura.

Come si lavora oggi in una farmacia rurale?

Con grande impegno e sacrificio, ma anche con estrema soddisfazione perché siamo il punto di riferimento della comunità. Il fatto di esserci sempre e di essere presenti fisicamente, ci ha permesso di guadagnare da sempre la fiducia delle persone e di seguirle, in molti casi, dalla giovane età fino alla vecchiaia.
Aver conseguito dieci anni fa anche un master in farmacia clinica, in previsione delle difficoltà che si paventavano nell’ambito del sistema sanitario, mi ha aiutato a offrire ascolto e consiglio anche per disturbi minori o malesseri che spesso scoraggiano i pazienti dal fare lunghe file dal medico. Però devo ammettere che è una vita molto sacrificata, specie perché quasi tutte le farmacie rurali sono a conduzione familiare.

Quali strumenti aiuterebbero l’efficienza delle farmacie rurali?

Sicuramente lavorare in parallelo con tutti gli operatori del sistema sanitario nazionale sarebbe di grande aiuto. Immagino una piattaforma dove medici, infermieri e farmacisti operano in una rete virtuosa di scambio e supporto, specie a vantaggio dei pazienti con terapie croniche.
Un altro aspetto è la mancanza di farmacisti sul territorio. Sta diventando sempre più problematico trovare personale per la farmacia, disposto a viaggiare o anche solo spostarsi dai paesi limitrofi. quando capita è una rarità. Se non si hanno aiuti temporanei o part-time e sostituzioni in caso di malattia, la vita quotidiana può diventare molto difficile e bisogna sempre augurarsi che non si verifichino imprevisti.

Quali sono le aspettative nell’immediato?

Auspico che si lavori sulla divulgazione del funzionamento del fascicolo sanitario elettronico. Bisogna far capire in modo trasversale, come funziona.
È inconcepibile che neanche i giovani, nativi digitali, abbiano comprensione del sistema. Nei fatti, arrivano quasi tutti in farmacia con la ricetta su Whatssapp.

La sua farmacia offre servizi di telemedicina?

Attualmente no, anche se la mia farmacia ha aderito fin da subito a iniziative come le Giornate del Cuore. In quelle occasioni abbiamo avuto la fila di persone di tutte le età per i controlli cardiaci, quindi è evidente che il servizio interessa tutti, giovani e meno giovani.
Occorre, però, un grande investimento per i macchinari, oltre anche tempo e risorse per svolgere esami, seguire il banco e gli adempimenti burocratici giornalieri.

Ritiene che le farmacie possano fare un salto di qualità con i fondi del PNRR?

Sì, penso che siano indubbiamente una buona opportunità: proprio in questi giorni stiamo cominciando a ragionare su quali servizi poter offrire compatibilmente con la nostra realtà e con la situazione logistica della farmacia.

Fonte: Federfarma Cagliari e sud Sardegna https://www.facebook.com/federfarmacagliari

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