La Gallura ci riprova: ufficiale il distacco da Sassari, ora è di nuovo un ente autonomo

Il palazzo della Provincia a Olbia

La Gallura torna autonoma. Per la seconda volta dopo 20 anni, il territorio del Nord-Est Sardegna si separa ufficialmente da Sassari e riacquista la propria identità istituzionale. Lo ha stabilito un decreto firmato dalla presidente della Regione Alessandra Todde, che dispone – a partire dall’1 aprile – il trasferimento del personale dalla Provincia di Sassari alla neonata Provincia della Gallura Nord-Est Sardegna.

Un passaggio tutt’altro che burocratico: è la concretizzazione della volontà storica della Gallura di smarcarsi dal centralismo sassarese e contare di più nei processi decisionali che riguardano il territorio. Un ritorno all’autonomia che sa di rivincita, dopo anni di incertezza e accorpamenti forzati.

Ritenta sarai più fortunata

La riforma – avviata con le leggi regionali del 2021 e del 2024 – prevede anche la piena operatività della Città metropolitana di Sassari, ma è la Gallura a prendersi la scena, con la sua nuova struttura amministrativa e con personale dedicato, selezionato secondo criteri di competenza territoriale e dopo un confronto con i sindacati.

Una scommessa prima vinta e poi persa negli anni scorsi dal territorio gallurese, quando venne eletta nel 2005 la prima presidente della Provincia, Pietrina Murrighile ma, in seguito a un referendum popolare, l’ente venne poi cancellato insieme alle altre tre nuove province isolane. Salvo poi risorgere per tentare una seconda avventura sulle proprie gambe: tra 5 giorni, la Gallura tornerà ad avere piena dignità amministrativa.

Le elezioni popolari in autunno?

Al momento, come tutte le province, non sono previste elezioni dirette. La rappresentazione politica del territorio a oggi viene eletta dai sindaci, così come prevede la riforma Delrio. Tuttavia sia la Regione Sardegna sia il Governo centrale sembrano intenzionati a spingere per il ritorno alle urne anche per quanto riguarda l’elezione del consiglio provinciale. C’è già un’ipotesi secondo cui il ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Roberto Calderoli, potrebbe far approvare una legge al riguardo. Se così fosse, i galluresi torneranno al voto per decidere il consiglio provinciale 20 anni dopo la prima storica elezione del 2005.

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