
Quattro anni in uno? Da settembre non si potrà più. E’ la prima ma non unica riforma prevista dal ministro leghista Valditara, che in un decreto sulla scuola appena pubblicato ha infilato di tutto: anche la materia delicata della scuola privata. Da diplomificio a istituto serio c’è una bella differenza ma sulla carta non è spesso possibile distinguere il commercio di diplomi dalla professionalità. E così Valditara con un colpo solo taglia tutto, rischiando di aumentare la dispersione scolastica. Un tema purtroppo noto in Sardegna, isola che su questo ha il primato europeo.
Tra le principali novità, non sarà più possibile fare quattro anni in uno, si prevede l’obbligo del registro elettronico. Chi vorrà recuperare anche un solo anno avrà un presidente esterno per le commissioni di ammissione e esami di idoneità – sotto la supervisione di un docente esterno proveniente da una scuola statale. L’unico percorso consentito sarà quello dei due anni in uno (recuperabili tramite un esame di idoneità). Gli esaminatori non potranno più essere solamente insegnanti provenienti dallo stesso istituto in cui si è iscritti (modalità che, naturalmente, spesso finiva per agevolare gli studi.
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