L’INTERVISTA POSSIBILE. Parla Emilio Lussu: “Il 25 aprile non è una memoria, è una scelta”

Emilio Lussu

Ottant’anni dopo la Liberazione, Emilio Lussu, dalla dimensione senza tempo che custodisce le coscienze vigili, ci invia un messaggio. È una voce antica e moderna, che richiama alla responsabilità, alla dignità, alla necessità di non tradire mai il patto stretto quel 25 aprile 1945.

Questa “intervista possibile” è stata creata attingendo agli scritti di Lussu, rispettandone i contenuti in maniera assolutamente rigorosa.

Presidente Lussu, ottant’anni dopo la Liberazione, l’Italia è ancora capace di difendere la sua democrazia?


«La democrazia non è mai un dono definitivo. Ogni generazione deve conquistarla di nuovo.
Il fascismo ci insegnò che non basta la legge a difendere la libertà: occorre la vigilanza costante dei cittadini.
I popoli si abituano facilmente all’ingiustizia, così come si abituano alla guerra, se ogni giorno imparano a tollerarla.
Oggi come ieri, la libertà si difende con la memoria vigile e con l’impegno quotidiano, non con la retorica.»

FONTI
• Un anno sull’Altipiano, Einaudi, edizione 1997, p. 152
• Marcia su Roma e dintorni, Einaudi, edizione 1995
• Assemblea Costituente, Emilio Lussu, discorso del 24 marzo 1947

Quali sono oggi i pericoli più gravi per la democrazia italiana?


«Il pericolo più grande per la democrazia non è la forza brutale, ma la lenta corruzione delle coscienze.
Quando l’indignazione cede all’abitudine e la giustizia diventa una parola vuota, il terreno per nuove tirannie è già preparato.
Il fascismo non si impose solo con la violenza: trovò spazio grazie all’indifferenza, al conformismo, alla paura. Oggi i pericoli non sono diversi.»

FONTI
• Marcia su Roma e dintorni, Einaudi, edizione 1995
• Assemblea Costituente, Emilio Lussu, interventi 1947

Qual è il compito dell’antifascismo oggi?


«L’antifascismo non è un atto rituale. È il dovere di resistere ogni volta che si nega la libertà o si umilia la dignità dell’uomo.
Il fascismo nacque anche dall’indifferenza. Difendere la democrazia oggi significa combattere l’ingiustizia, l’odio, la disuguaglianza ovunque si manifestino.
L’antifascismo vive nella difesa quotidiana dei diritti e nella solidarietà verso i più deboli.»

FONTI
• Marcia su Roma e dintorni, Einaudi, edizione 1995
• Discorsi pubblici anni ’50 (commemorazioni della Resistenza)

Cosa direbbe ai giovani italiani di oggi?


«Direi che essere liberi significa impegnarsi ogni giorno.
Non basta indignarsi: bisogna agire, scegliere, partecipare.
Durante la Resistenza, chi rimase neutrale, chi chiuse gli occhi, rese più forte il nemico.
La libertà vive solo se si lotta per conservarla. Ogni generazione deve riscoprire la propria parte di coraggio.»

FONTI
• Un anno sull’Altipiano, Einaudi, edizione 1997
• Assemblea Costituente, Emilio Lussu, interventi 1947

Qual è il significato più profondo del 25 aprile oggi?


«Il 25 aprile non è soltanto memoria. È un impegno rinnovato.
La Resistenza fu un risveglio delle coscienze: uomini e donne che rifiutarono la dittatura e scelsero la dignità.
Oggi il 25 aprile ci chiede di scegliere ancora: dalla parte della libertà, della giustizia, della solidarietà.
Non è un giorno per celebrare, è un giorno per agire.»

FONTI
• Marcia su Roma e dintorni, Einaudi, edizione 1995
• Commemorazione pubblica 1955, intervento di Emilio Lussu

Così Emilio Lussu, testimone e protagonista della libertà, ci parla ancora.
Nel vento di ogni aprile, nella memoria di ogni battaglia civile, il suo messaggio si rinnova: la libertà non si eredita. La libertà è una scelta e si conquista, ogni giorno.

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