
“Il bando va fermato”. L’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Sardegna non usa giri di parole sulla procedura aperta per scegliere il nuovo direttore dell’Istituto dei ciechi “Maurizio Falqui” di Cagliari, in scadenza il 31 agosto. L’avviso è stato pubblicato dal consiglio di amministrazione dell’Istituto e indirizza la selezione a profili con almeno cinque anni da dipendente pubblico di ruolo e una laurea quinquennale, escludendo quella triennale.
È su questi punti che l’Uici ha deciso di intervenire, scrivendo all’assessorato regionale della Sanità e allo stesso Cda. Nella lettera, accompagnata da un parere legale dell’amministrativista Giovanni Benevole, si parla di criteri restrittivi, di mancanza di riferimenti a competenze specifiche sulla disabilità visiva e di violazione dei principi di trasparenza e par condicio.
“Il parere è chiaro e conferma i dubbi sorti dalla pubblicazione in pieno periodo ferragostano – afferma il presidente regionale Bachisio Zolo –. Abbiamo chiesto l’annullamento in autotutela e una riformulazione conforme alla legge e ai principi di buona amministrazione”.
Nella stessa nota l’associazione torna anche sul tema della rappresentanza: l’Uici in Sardegna è rimasta fuori dal consiglio di amministrazione, mentre negli istituti ciechi delle altre regioni quel posto è sempre presente.



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