"Mare aperto": l'esercitazione sarda richiama il più armato tra i sottomarini russi

17 Aprile 2025

Il sottomarino Krasnodar

Il rimorchiatore russo Churov, mezzo d’appoggio del sottomarino Krasnodar, viaggia a velocità ridotta davanti alla costa orientale della Sardegna che in questi giorni è interessata dall’esercitazione interforze “Mare aperto”. La notizia rimbalza dai siti specializzati che monitorano l’attività militare nel Mediterraneo, particolarmente accentuata in questi mesi a causa delle frizioni tra l’Europa e la Russia. Il rimorchiatore, che a febbraio faceva pola verso l’Algeria, in questi giorni è seguito dai radar italiani e referenziato sulle coste sarde. “E’ evidente che si tratta di un’attività di controllo da parte del governo di Mosca”, spiega a Sardegnanotizie24 un analista militare, “se c’è il rimorchiatore con tutta probabilità è operativo a poca distanza anche il sottomarino. E non è escluso che altri mezzi della Marina militare ex sovietica siano dispiegati nel Mediterraneo per attività di intelligence”. Non è tutto: il 14 aprile è entrata nel Mediterraneo una nave spia russa, la Viktor Leonov,

L'armamento del Krasnodar

Il Krasnodar è equipaggiato tra l’altro con missili che possono colpire obiettivi a 2500 chilometri. Il B-265 Krasnodar è un sottomarino della classe Progetto 636.3 Varshavyanka, noto in Occidente come classe Kilo migliorata. È progettato per operazioni di guerra sottomarina e attacchi contro obiettivi di superficie. Il Kalibr-PL (versione lanciata da sottomarino) è il principale missile strategico del Krasnodar, capace di colpire obiettivi sia terrestri che marittimi. È stato utilizzato nel 2017 per attaccare posizioni dello Stato Islamico in Siria direttamente dal Mar Mediterraneo.

Una missione iniziata due mesi fa

Non è ancora chiaro se la missione del sottomarino sia una dimostrazione di forza o un’operazione militare attiva ossia il controllo dell’esercitazione Mare aperto sulle coste della Sardegna. Secondo il portale italiano Itamilradar, che monitora i movimenti militari nel Mediterraneo, c’è incertezza sulla natura esatta dell’incursione russa. Tuttavia, senza una base fissa nell’area (tranne il rimorchiatore d’appoggio), la capacità operativa della Russia nel Mediterraneo risulta indebolita rispetto alla continua presenza delle forze navali occidentali.