
Un sistema scolastico fermo agli anni ’70 non può reggere l’urto della crisi educativa di oggi. È il messaggio che la Cisl ha portato alla Commissione istruzione del consiglio regionale, chiedendo di archiviare la vecchia legge 47/79 e scrivere una nuova cornice per l’istruzione e la formazione professionale. «Basta rattoppi – ha detto Mirko Idili, segretario confederale – serve una legge regionale che tenga insieme visione, dignità e stabilità».
Tra le priorità: superare la frattura tra scuola e formazione, investire sugli Its Academy – istituti post-diploma che offrono percorsi tecnico-specialistici in settori chiave dell’economia reale – e rafforzare l’orientamento scolastico. Ma anche portare l’intelligenza artificiale nei curricula e valorizzare la lingua sarda come risorsa culturale e identitaria.
I numeri sono allarmanti: 17,6 per cento di dispersione scolastica, 17,8 per cento di Neet – giovani che non studiano, non lavorano e non si formano – e oltre il 32 per cento di disoccupazione giovanile. «Non si può più fare finta di niente – ha detto Idili – serve un cambio di passo vero». La CISL si dice pronta a dare una mano: idee, dati e una rappresentanza sociale che chiede ascolto.
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