Morto l’Aga Khan, il principe che inventò la Costa Smeralda

Karim Aga Khan

Fino agli anni Sessanta, la Gallura era una distesa di macchia mediterranea, greggi, vento. Poi arrivò un principe. Non un conquistatore, non un politico, ma un uomo d’affari con una visione. Karīm al-Husaynī, l’Aga Khan IV, morto ieri a Lisbona a 88 anni, trasformò un tratto di costa selvaggia in un simbolo globale del lusso.

Nato in Svizzera, educato a Harvard, erede di una dinastia religiosa con radici nell’Islam sciita, l’Aga Khan era molte cose: guida spirituale, imprenditore, filantropo, allevatore di cavalli, playboy. Sapeva muoversi tra mondi diversi con la disinvoltura di chi non ha mai avuto bisogno di scegliere. In Sardegna sarà ricordato soprattutto come l’uomo che inventò la Costa Smeralda. Vide in quelle rocce granitiche e in quel mare turchese qualcosa che gli altri non vedevano: non solo bellezza, ma un potenziale economico. La Costa Smeralda non nacque da un’esigenza, non rispondeva a una domanda. Fu pura offerta. Un’idea venduta così bene da creare il proprio mercato.

Comprò ettari di terra e chiamò architetti e urbanisti per costruire non solo hotel e ville, ma un’estetica. Tutto creato da zero, eppure immediatamente perfetto, come se fosse sempre stato lì. L’architettura doveva sembrare antica, ma essere nuova. Doveva richiamare la tradizione locale, ma senza il fastidio della sua autenticità. Un miraggio, un luogo dove la realtà non doveva mai disturbare la vacanza.

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