PREVISIONI. Todde alla fine resterà al suo posto ma sarà un anno duro per il centrosinistra (e per la Sardegna)

Alessandra Todde e Giuseppe Conte
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La chiave del rebus è nelle mani della Giunta per le elezioni: da lì partirà nei prossimi giorni una richiesta al Consiglio regionale perché si affidi a esperti che rispondano al seguente quesito: si può applicare a presidente della Regione (che di diritto è anche consigliere regionale) la legge che prevede la rendicontazione dei consiglieri? La risposta è anticipata già oggi sull’Unione Sarda dal costituzionalista cagliaritano Coinu: no, non si può applicare. Dunque, il Consiglio regionale sarà costretto a non decidere e restituirà gli atti alla Corte d’Appello di Cagliari. Che potrà fare due cose: nulla (soluzione più probabile) oppure sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale. La Consulta sarà così chiamata a dire se la legge sulle rendicontazioni si applica soltanto ai consiglieri regionali, come pare del tutto evidente soltanto a leggerla con la prima delle sue interpretazioni: quella letterale. In quel caso Todde non dovrà rispondere di nulla. Ubi lex voluit dixit, amici cari.

La terza via: il giudice ordinario

C’è comunque una terza via all’orizzonte, quella del giudice ordinario. Ossia del Tribunale civile di Cagliari. A questo pensano Ballero e Macciotta, i legali della presidente affiancati da uno studio romano. Chiedere in sostanza al giudice di Cagliari di riconoscere l’anomalia giuridica di una sanzione (pecunaria più decadenza) che nasce comunque nell’ambito di influenza di una giudicessa seria, imparziale ed equilibrata, Gemma Cucca. Che non a caso presiede la Corte d’appello.

Una battaglia in punta di diritto che Todde può vincere, al netto dei terribili svarioni sulla rendicontazione delle spese, dei rendiconti contradditori, dell’assenza di un conto dedicato e di un mandatario. Ingenuità che stanno portando tanti alleati ed estimatori a guardare con occhi diversi, meno dolci e meno accondiscendenti, la presidente e il suo ampio staff. Dove, è evidente, è nato questo pasticcio da presuntuosi dilettanti delle istituzioni che si riflette sulla tenuta del centrosinistra e sulla sua azione di governo. Sarà un 2025 duro, con un orecchio alle news giudiziarie e l’altro ad ascoltare il cuore (malato) dei sardi che chiedono almeno una sanità un minimo funzionante.

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