Pronto soccorso a singhiozzo a Isili, il sindaco avvisa la Regione: “Risolvete o consegno la fascia tricolore”

L’ospedale di Isili

Il pronto soccorso di Isili rischia di chiudere di nuovo per tutto agosto, oppure di funzionare in modo irregolare, a singhiozzo, come temono in molti.
Non sarebbe la prima volta. Nel 2024 è rimasto completamente chiuso per due mesi, da luglio a fine agosto. Nessuna copertura h24, nessuna rotazione: porte sbarrate.

Ora si stanno verificando le stesse premesse: mancanza di medici, turni scoperti, comunicazioni vaghe. Ieri, 5 luglio, il servizio è rimasto fermo per 24 ore: 12 per la chiusura notturna ordinaria, 12 per assenza del personale diurno.

Il sindaco di Isili, Luca Pilia, è chiaro: «Se dovesse ripetersi quanto successo l’anno scorso, con la chiusura prolungata ad agosto, io sono pronto a fare un gesto forte, come già facemmo tempo fa”. Consegnare la fascia tricolore alla presidente Todde è una possibilità reale. Perché un sindaco senza strumenti non può più garantire nulla.

Una protesta forte eppure ignorata

La situazione non è nuova. In passato alcuni sindaci del territorio, che comprende 45 paesi, si erano già spinti a consegnare le fasce tricolori a Villa Devoto. Quel gesto simbolico non ha prodotto alcun cambiamento. Il pronto soccorso, da anni, non è più operativo 24 ore su 24. E in questo momento nemmeno le 12 ore residue sono garantite.

«Il vero problema è che non c’è un progetto strutturato — spiega Gabriella Serra, portavoce del Comitato sanità bene comune — Mancano i medici, dicono, e temiamo che ad agosto si arrivi di nuovo alla chiusura totale o a un’apertura parziale, frammentata, con turni coperti all’ultimo momento».

I cittadini del Sarcidano e della Barbagia di Seulo non hanno molte alternative. Quando il pronto soccorso chiude, la distanza dal primo presidio utile diventa questione di vita o di morte.
E le risposte, ancora una volta, tardano ad arrivare.

prova
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