Sardegna: il benessere cresce ma resta diseguale. Cagliari in testa, Sud Sardegna in affanno

Cagliari

La Sardegna mostra segnali di miglioramento sul fronte del benessere equo e sostenibile, ma resta indietro rispetto alla media nazionale e continua a presentare forti disparità interne. È quanto emerge dalla seconda edizione del report BesT Sardegna 2024, pubblicato ieri dall’Istat, che analizza 64 indicatori distribuiti in 11 ambiti, tra cui salute, istruzione, lavoro, ambiente e coesione sociale.

Meglio del Sud, ma sotto la media italiana

Secondo il report, il 33,7% degli indicatori delle province sarde si colloca nelle fasce medio-alta o alta di benessere, un dato superiore alla media del Mezzogiorno (26,2%), ma inferiore alla media nazionale (41,8%). Al contrario, il 42,4% degli indicatori ricade nelle fasce basse o medio-basse, un valore più contenuto rispetto al Sud (52,1%), ma ancora distante dai livelli del Centro-Nord.

Cagliari traina, il Sud Sardegna frena

La Città Metropolitana di Cagliari si conferma il territorio più performante dell’isola, con quasi la metà (48,5%) degli indicatori nelle fasce alte e solo il 23,4% in quelle basse. A favorire il capoluogo sono una buona rete di servizi pubblici, infrastrutture, offerta culturale e accesso all’istruzione.

Situazione opposta per la provincia del Sud Sardegna, dove oltre il 52,7% degli indicatori si concentra nelle fasce più basse e solo il 20% raggiunge quelle alte. I dati indicano una fragilità strutturale persistente, aggravata da carenze nei servizi, nella mobilità e nelle opportunità socio-economiche.

Uno strumento per orientare le politiche pubbliche

Il rapporto BesT – acronimo di “Benessere Equo e Sostenibile dei Territori” – è parte del sistema nazionale Bes dell’Istat e mira a fornire strumenti di analisi per valutare la qualità della vita nei territori e guidare le decisioni politiche.Il report evidenzia un quadro a doppia velocità, con forti divari tra le aree urbane più sviluppate e le zone interne o periferiche.
La Sardegna si colloca in una posizione intermedia tra le regioni più avanzate e quelle più svantaggiate, riflettendo un mix di potenzialità e criticità croniche. Con 64 indicatori analizzati in cinque fasce di benessere, il documento rappresenta una base dati solida per il policymaking regionale. Le istituzioni locali sono chiamate a intervenire sulle aree più fragili, in particolare nella provincia del Sud Sardegna, per ridurre i divari interni e migliorare l’equità territoriale.

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