La Sardegna è in piena emergenza idrica. Dopo mesi di siccità e riserve ai minimi storici, l’amministrazione regionale ha attivato la protezione civile per coordinare le operazioni, mentre la presidente Alessandra Todde ha chiesto al governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.
Dal 27 gennaio, in 17 comuni dell’entroterra scatterà il razionamento dell’acqua con un sistema di turnazione: 24 ore di erogazione seguite da 24 ore di sospensione. Tra i centri coinvolti ci sono Nuoro, Orgosolo, Dorgali e Ottana. La misura riguarderà circa 70.000 residenti, ma l’impatto potrebbe estendersi se le riserve continueranno a calare.
Negli ultimi sei mesi, le precipitazioni sono diminuite di oltre il 40% rispetto alla media stagionale. I principali bacini idrici hanno un livello di riempimento medio inferiore al 25%, mentre alcuni invasi, come il lago Govossai, sono scesi sotto il 15% della capacità totale.
“La richiesta della presidente Todde mostra l’impegno verso le comunità colpite”, ha dichiarato l’assessora Rosanna Laconi. “La protezione civile ha assunto la gestione operativa per garantire interventi rapidi ed efficaci”.