Scuola, allarme Cisl: “La Sardegna rischia di perdere nove autonomie scolastiche”

Idili: “Un taglio che penalizza i territori interni e accentua le disuguaglianze educative”
Mirko Idili, segretario confederale Cisl Sardegna

“Oltre il 30% degli studenti sardi non raggiunge i livelli minimi di competenza in italiano e matematica, la dispersione scolastica resta al 17,3% e quasi un giovane su cinque è NEET, cioè non studia né lavora”. A partire da questi dati, il segretario confederale della Cisl, Mirko Idili, contesta la riduzione delle autonomie scolastiche prevista per l’Isola.

“La riforma comporterebbe la perdita di nove istituzioni scolastiche autonome, da 232 a 223 – spiega Idili – un ulteriore taglio che rischia di indebolire la rete educativa regionale e aumentare il divario tra le aree interne e quelle metropolitane”.

In questi giorni, nelle province sarde, è in corso il confronto tra istituzioni, enti locali e parti sociali sulla proposta contenuta nelle Linee guida regionali per la programmazione della rete scolastica 2026/2027.

Sfruttare l'autonomia speciale sarda

“La Cisl partecipa attivamente a questo percorso – aggiunge Idili – chiedendo un confronto trasparente e responsabile, che coniughi efficienza organizzativa e tutela del diritto allo studio. La riorganizzazione non può ridursi a una questione numerica o a un semplice taglio di autonomie”.

Il sindacato chiede che la Regione riproponga la deroga già ottenuta lo scorso anno per salvaguardare le scuole situate nei territori a rischio spopolamento e declino demografico.

“Serve un vero Patto istituzionale che metta al centro persone e territori – conclude Idili – le decisioni sulla rete scolastica devono nascere da un confronto condiviso, nel rispetto della specialità statutaria della Sardegna. L’articolo 5 dello Statuto assegna alla Regione competenze primarie e concorrenti in materia di istruzione: è su questa base che dobbiamo chiedere al Governo una gestione flessibile del dimensionamento scolastico, coerente con la realtà sarda e con la nostra autonomia”.

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