
Il sostegno alla Giunta Todde e un regolamento di conti dividono i socialisti sardi. O meglio, quel che resta del Psi dopo il gelo del movimento Sardi in Europa, determinante per formare un quoziente ed eleggere a Cagliari Lorenzo Cozzolino, il transfugo voluto da Mondino Ibba che 24 ore dopo la proclamazione ha buttato per terra i garofani entrando in Orizzonte comune.
L’errore clamoroso della candidatura di Cozzolino, condiviso con il segretario Gianfranco Lecca, ha generato uno tsunami nel partito, che ha perso ancora una volta la possibilità di sedersi in Consiglio regionale. Il resto del pasticcio lo ha fatto proprio Lecca, chiedendo a Todde un posto al sole (impossibile, è pensionato) che invece è andato a Martino Canu, giovane assessore dorgalese nominato di recente come consulente agli Enti locali.
Sullo sfondo, però, c’è un partito segnato da una frattura verticale. Tanto che il segretario nazionale Maraio ha congelato il congresso regionale per trovare una composizione tra il vecchio che avanza (Ibba, Lecca e il nuorese Celentano) osteggiando apertamente il Campo largo e il nuovo che preme e sostiene Todde: il sassarese Roberto Desini, il nuorese di lungo corso Giannasi e l’iglesiente Daniele Pani, che di Sardi in Europa (apertamente pro Todde) è uno dei fondatori insieme a Claudio Cugusi. “E’ una guerra di numeri e tessere ma soprattutto una battaglia sui contenuti e sulle prospettive”, commenta un dirigente della fronda anti Ibba che preferisce l’anonimato.
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