Tragedia in Psichiatria al Santissima Trinità di Cagliari, parla Gisella Trincas (Unasam): non sarebbe dovuto accadere

Gisella Trincas, presidente Unasam

“Non dovrebbero mai accadere fatti del genere. Non dovrebbe essere possibile. Invece sono la logica conseguenza di una situazione tragica”. Gisella Trincas, presidente dell’Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale (Unasam) apprende al telefono la notizia del paziente del reparto Psichiatria dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari che questa mattina si è tolto la vita all’interno dell’edificio. Una tragedia che conferma, ancora una volta, quanto sia difficile la situazione nei reparti ospedalieri dedicati alla salute mentale, dove stamattina non c’è stata sufficiente attenzione e controllo. “Al Santissima Trinità la situazione è in emergenza da sempre. Non possiamo assolutamente dire che i sistemi di diagnosi e cura funzionino adeguatamente”, accusa Gisella Trincas, ed emergono tracce di indignazione nel tono dispiaciuto della sua voce.

Farmaci e contenzione

Secondo la presidente di Unasam, nel reparto dell’ospedale cagliaritano “Si fa uso massiccio di farmaci, si pratica la contenzione. Mancano i dipendenti, e manca la formazione continua e puntuale verso il personale. Purtroppo, queste gravi mancanze non sono limitate solo al Santissima Trinità ma a quasi tutte le strutture psichiatriche sarde. Il problema è enorme”.

Di chi è la colpa?

Di recente a Cagliari è stato chiuso il Centro di salute mentale di viale Bonaria e il risultato è stato che sempre più pazienti si sono dovuti rivolgere all’ospedale di via Is Mirrionis aggravando una situazione già molto difficile. “Le colpe dei disservizi non sono certo da attribuire al personale sanitario ma a chi li costringe a lavorare in quelle condizioni, che sono intollerabili. Poi gli utenti finiscono lì dentro e purtroppo non è possibile offrirgli un servizio decente” sottolinea la Trincas, che poi conclude: “La soluzione è molto semplice, bisogna smetterla di navigare a vista e programmare seriamente l’attività dei centri psichiatrici. Gli interventi e le organizzazioni dei servizi vanno pianificati per tempo, finanziati e bisogna affidarli a un numero congruo di personale qualificato”.

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