Umberto Ticca (Riformatori):
"Bartolazzi si dimetta"

8 Dicembre 2024

Umberto Ticca, Riformatori

“Bartolazzi? Deve andarsene perché non ha fatto nulla. Ma i malanni della Sanità sarda si curano soltanto con una strategia seria”. Umberto Ticca, capogruppo del Riformatori, è alla prima legislatura ma ha le idee chiare: la pazienza è già finita dopo otto mesi.

Complimenti per aver ricompattato con questa mozione di sfiducia la maggioranza intorno Bartolazzi.

“Grazie per i complimenti ma non è esattamente così. Con gli strumenti della minoranza abbiamo aperto lo stesso processo che ha aperto il Pd, cioè lo scheletro della maggioranza, dentro la sua direzione regionale di Oristano”.

Diciamola meglio

“E’ facile: davanti a una Sanità che in questi otto mesi è peggiorata di giorno in giorno, con liste d’attesa insostenibili, operatori allo stremo e, nei fatti, rinuncia alle cure da parte dei cittadini, non potevano che chiedere al primo responsabile, cioè l’assessore Bartolazzi, di considerare come valida la strada per l’aeroporto di Elmas”.

Pensate davvero di ottenere le sue dimissioni?

“Noi intanto le chiediamo. Riteniamo che tutti i sardi la pensino come noi e quindi chiederemo in aula il voto segreto. E allora si vedrà quanti in maggioranza sono disposti a sopportare una guida così maldestra della Sanità sarda. In otto mesi non ha portato nemmeno una delibera che possa dare un segnale di speranza. Peggio: è stato capace di mortificare, forse perché davvero maldestro, i medici e i pazienti dell’Oncologico definendo quell’ospedale un ologramma. Ben prima che arrivasse da Roma conoscevamo i problemi dell’Oncologico. Non è chiaro, anzi è proprio chiaro, che il suo apporto in questo senso è stato pari a zero”.

Per sistemare un pochino la Sanità è bene cambiare i manager?

“Sono abituato a partire dalle strategie e spero per i sardi che la presidente Todde condivida questo metodo. Tuttavia, mi sembra che ampi settori della maggioranza pensino più ai manager che alla sostanza della sanità territoriale che non c’è. O ai tre anni per una risonanza”.