Via libera ai fondi europei per l’innovazione: fino a 7 milioni per progetto alle imprese sarde

5 Aprile 2025

Innovazione

Fino a 7 milioni di euro per ogni progetto di ricerca, sviluppo e innovazione: è questo il cuore della misura approvata dalla Giunta regionale sarda, che ha dato il via libera alle direttive attuative per il sostegno alle imprese, utilizzando le risorse europee del PR Sardegna FESR 2021–2027. Si tratta di un’iniziativa strategica per rilanciare la competitività del sistema produttivo regionale, rafforzare il collegamento tra mondo della ricerca e impresa, e favorire la creazione di nuova occupazione qualificata.

Piano per imprese e territori

La proposta, presentata dall’assessore del Bilancio e della Programmazione Giuseppe Meloni, definisce il quadro operativo attraverso cui l’Agenzia Sardegna Ricerche, soggetto attuatore designato, pubblicherà nei prossimi mesi bandi e avvisi destinati alle imprese sarde. La misura si rivolge in particolare a micro, piccole e medie imprese, che potranno anche realizzare progetti in collaborazione con grandi aziende e con organismi di ricerca pubblici o privati. L’obiettivo è promuovere un ecosistema dell’innovazione capace di stimolare investimenti ad alto contenuto tecnologico, facilitare il trasferimento di conoscenze scientifiche e accelerare il processo di modernizzazione del tessuto imprenditoriale regionale.

Cosa si finanzia

I fondi potranno essere destinati a progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione nei processi e nell’organizzazione aziendale, nonché alla realizzazione di infrastrutture per la ricerca. I contributi saranno concessi a fondo perduto, anche in combinazione con strumenti finanziari a condizioni di mercato, e saranno erogabili fino alla fine del 2026. L’ammontare massimo per ciascun progetto è stato fissato a 7 milioni di euro, una cifra significativa che riflette la volontà della Regione di sostenere progetti strutturati e ad alto impatto.

Settori chiave

Saranno considerati prioritari gli interventi che rientrano negli ambiti individuati dalla Strategia regionale di Specializzazione Intelligente, nota come S3. Tra questi spiccano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le reti intelligenti per l’energia, l’agroindustria, l’aerospazio, la biomedicina, il turismo, la cultura e l’ambiente. È in questi settori che la Sardegna punta a costruire un vantaggio competitivo durevole, trasformandoli in motori di innovazione e crescita sostenibile.

Superare i limiti storici

L’assessore Giuseppe Meloni ha sottolineato come questa misura intenda superare ostacoli storici che hanno limitato la capacità innovativa del sistema economico isolano, come la bassa propensione agli investimenti in ricerca e sviluppo e le difficoltà a trasformare le idee in prodotti concreti e brevettabili. Ha inoltre ribadito l’importanza di Sardegna Ricerche come soggetto in grado di affiancare le imprese in un percorso di accesso semplificato ed efficace ai nuovi strumenti di sostegno. L’attenzione, ha precisato Meloni, sarà rivolta soprattutto alle piccole e medie imprese, che potranno beneficiare di strumenti dedicati, calibrati sulle loro esigenze, e trovare nuove opportunità anche attraverso partnership con grandi imprese o centri di ricerca. L’ambizione è trasformare la Sardegna in un vero polo dell’innovazione, capace di attrarre investimenti, valorizzare il capitale umano e rendere più competitivo il sistema produttivo locale.

Verso i bandi operativi

La delibera, insieme agli allegati tecnici, è stata trasmessa al Consiglio regionale per il parere della commissione competente. Una volta acquisito il via libera, si aprirà la fase operativa con la pubblicazione dei primi bandi. L’assessore ha concluso lanciando un appello alle imprese del territorio, invitandole a cogliere questa occasione e a partecipare attivamente ai percorsi di crescita offerti dalla Regione. Secondo Meloni, solo attraverso una visione condivisa e uno sforzo collettivo sarà possibile costruire un’economia sarda più forte, competitiva e sostenibile.