Video- Silvia Caramazza - L'ultimo gelo

Il caso di Silvia Caramazza

Silvia Caramazza scompare il 9 giugno 2013. Nei giorni successivi le amiche, preoccupate, notano messaggi strani: non sembra lei a scriverli. Il compagno, Giulio Caria, è ossessivo e geloso. Dopo anni di controllo, minacce e violenza psicologica, Silvia trova il coraggio di lasciarlo. Ma lui non accetta la fine della relazione: la colpisce con un attizzatoio fino a ridurla in fin di vita. Poi, con agghiacciante lucidità, le strappa un anello dal dito e la lascia morire dissanguata. Per nascondere il corpo, acquista un congelatore a pozzetto…

Silvia, brillante agente immobiliare con la passione per la scrittura, aveva conosciuto Giulio durante la ristrutturazione di casa. Lui si era mostrato premuroso, un rifugio nel dolore per la malattia e la perdita del padre. Ma presto si era rivelato un manipolatore, isolandola e soffocandola con la sua ossessione, fino a spezzarle la libertà.

Dopo dieci giorni, la polizia irrompe in casa: nel congelatore trova Silvia, rannicchiata in posizione fetale. Giulio fugge in Sardegna, ma viene arrestato e condannato a 30 anni per omicidio aggravato da stalking e crudeltà. In carcere è ingestibile, tenta il suicidio.
Al funerale di Silvia risuona “Che cos’è l’amor” di Capossela, la sua canzone preferita. Silvia continua a vivere nei suoi scritti e nel ricordo di chi l’ha amata davvero.

prova
cropped-favicon-sn24.png
Condividi

Articoli correlati