A Chia l’affare del secolo: comprare dune che nessuno può vendere

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Un angolo di Sardegna incontaminata, quattro ettari di sabbia finissima, la garanzia che nessuno potrà mai costruirci sopra. Un’occasione unica.

Così Michele Giuliano Tronci, 62 anni, ha messo in vendita un pezzo delle dune di Chia – Su Giudeu, convincendo un gruppo ambientalista a sborsare 30 mila euro per acquistarlo e proteggerlo da ipotetici speculatori. Un piano perfetto, se non fosse per un piccolo dettaglio: quelle dune non erano sue. Né di nessun altro.

E qui nasce la magia. Perché vendere qualcosa che si possiede è facile, lo fanno tutti. Ma vendere ciò che è di tutti, quindi di nessuno, è un’arte. Tronci l’ha fatto con sicurezza, mostrando documenti catastali e una sentenza, giusto per aggiungere un tocco di credibilità. E il bello è che ha funzionato. Per un po’.

Spiaggia vista mare, prezzo trattabile

Se c’è una cosa che questa storia dimostra, è che la proprietà è un concetto estremamente flessibile. C’è chi compra e vende case, terreni, aziende. E poi c’è chi vende dune.

Ma non dune qualunque. Dune che fanno parte del demanio marittimo, tutelate per legge, inviolabili. Il tipo di proprietà che, per capirci, non puoi rivendere nemmeno se lo desideri con tutta l’anima e porti un notaio molto convinto al tavolo.

Eppure, il sistema ha delle crepe. Chiunque abbia mai provato a districarsi tra le intestazioni catastali delle aree demaniali marittime sa che a volte i confini tra pubblico e privato sono più incerti di un oroscopo. Basta dare un’occhiata al sistema informativo del Demanio marittimo per vedere linee di confine che sembrano tracciate da qualcuno con un pennarello scarico e poca voglia di fare chiarezza.

Il problema non è nuovo, ma continua a creare occasioni d’oro per chi ha il giusto spirito imprenditoriale. Un terreno che sulla carta sembra ancora privato, un compratore motivato, un venditore con la faccia giusta: e la magia è fatta.

Le dune non si vendono, ma c’è sempre chi ci prova

Nel frattempo, il mare continua a lambire la riva, il vento di maestrale sposta granelli di sabbia da una parte all’altra e le dune restano dov’erano da secoli. Indifferenti a contratti, tribunali e perizie catastali.

L’unica certezza, in questa storia, è che qualcuno ci riproverà. Perché il vero business, in Italia, non è vendere. È vendere ciò che non si può vendere.

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