
“La Sardegna farà un passo decisivo per migliorare l’assistenza ai pazienti affetti da malattie rare, garantendo cure più efficienti e accessibili su tutto il territorio”, ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi, a proposito del nuovo provvedimento che aggiorna la Rete regionale per le malattie rare. Con il Piano nazionale 2023-2025 già recepito, l’ente mira a creare una rete sanitaria integrata e più capillare, per un’assistenza più equa e tempestiva.
Il provvedimento ridefinisce la struttura della Rete, adottando il modello “hub and spoke” con un coordinamento regionale e centri di riferimento distribuiti su tutto il territorio sardo. La clinica pediatrica del Microcitemico Antonio Cao, confermata come Centro di coordinamento regionale, avrà il compito di gestire l’intero percorso assistenziale dei pazienti.
Bartolazzi ha spiegato che “con questo nuovo modello, ogni paziente, sia al nord che al sud della Sardegna, potrà contare su un sistema di riferimento che risponde alle sue necessità specifiche”. Questo approccio mira a garantire che, a prescindere dalla localizzazione, ogni cittadino sardo possa accedere a diagnosi, piani terapeutici e farmaci senza dover affrontare difficoltà burocratiche o geografiche.
Oltre alla conferma dei centri di coordinamento, il provvedimento introduce una novità fondamentale: la suddivisione delle Unità operative non più per singola patologia, ma per gruppi di malattie rare. Un cambiamento che dovrebbe consentire una gestione più efficiente delle risorse e una maggiore integrazione tra le varie specialità mediche. “Questo ci permetterà di affrontare in maniera più coordinata e multidisciplinare il percorso di cura”, ha aggiunto Bartolazzi.
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