
I lavori per la realizzazione della nuova Cittadella finanziaria da 60 milioni in via Simeto a Cagliari con tutta probabilità verranno bloccati – temporaneamente o per sempre, si vedrà – dalla Soprintendenza ai beni archeologici di Cagliari. Perché sotto via Simeto potrebbe esserci un’intera città medievale. Forse, proprio lì, sorgeva Santa Igia, la Cagliari dell’epoca medievale, l’antica capitale del Giudicato. Santa Igia, contrazione di Santa Cecilia, un nome che poi è diventato nel tempo Santa Gilla.
Gli archeologi non hanno dubbi: si trova lì sotto, tra Santa Gilla e Sant’Avendrace. “E’ possibile che una parte dell’antico centro abitato si trovi dove intendono costruire la nuova Cittadella finanziaria – spiega Sabrina Cisci, funzionaria della Soprintendenza, archeologo e medievista – noi ovviamente faremo dei controlli e ci assicureremo che niente venga compromesso”. Dunque i lavori non potranno concludersi? “Non è detto – dichiara la Cisci – la Soprintendenza ha dato un parere favorevole condizionato. A cosa? A quello che troveremo lì sotto. Gli scenari possibili sono tre: se non troveremo nulla, i lavori della Cittadella finanziaria proseguiranno senza intoppi. Se invece riscopriremo l’antica basilica o altri edifici significativi, metteremo il vincolo perenne. L’area diverrà intoccabile. La terza ipotesi, forse la più probabile, è che se si troveranno dei resti marginali si faranno degli scavi in estensione per salvaguardarli e riportarli alla luce”.
L’area è definita “a forte rischio archeologico”. Termini tecnici burocratici che sembrano descrivere un disastro imminente. Invece, vogliono dire che esiste la probabilità che si trovino dei reperti dell’antichità. Magari, con un po’ di fortuna, proprio Santa Igia. Qualsiasi ritrovamento, anche marginale, andrebbe ovviamente ad allungare i tempi, già ora in grave ritardo, per la costruzione della Cittadella finanziaria. Una prima ipotesi di conclusione dei lavori era stata collocata intorno al 2020, poi una serie di slittamenti aveva fermata l’asticella temporale al 2027 ma anche questa sembra una visione molto ottimistica: al momento, il cantiere non è neppure partito.
Nel frattempo, l’Agenzia delle entrate continua a pagare alcuni milioni di euro di affitto ogni anno per le sedi dell’ente sparsi in città. La Cittadella finanziaria attuale, in via Pintus, in questo momento è all’asta e costa circa 10 milioni di euro: si tratta di un’area commerciale da oltre 25 mila metri quadrati. Chi vuole comprare, potrà farlo il 20 dicembre. Se l’Agenzia delle entrate dovesse rinunciare al faraonico e pericolante progetto di via Simeto e acquistare via Pintus, risparmierebbe oltre 50 milioni di euro. Un bel regalo natalizio per le casse dello Stato.
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