
Lo sblocco dei pagamenti per le imprese agricole sarde è finalmente realtà. L’annuncio è arrivato ieri durante il Tavolo verde tra Coldiretti Sardegna e la Regione, con un risultato che segna una svolta fondamentale per il settore. In primo piano, le pratiche bloccate legate alla carta dei suoli, che da tempo stavano creando disagi agli agricoltori. Grazie all’impegno di Coldiretti, che ha lavorato a stretto contatto con le amministrazioni regionali e nazionali, si avvicina una soluzione concreta. A calcare l’importanza di questa novità, anche la conferma che non verranno applicate sanzioni alle imprese coinvolte.
Il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando il lavoro di squadra tra l’assessorato all’Agricoltura, le agenzie regionali e le figure chiave come Gianni Ibba di Argea e Salvatore Carfì di Agea Coordinamento. L’attesa ora è per metà febbraio, quando i pagamenti saranno finalmente avviati, dando respiro a migliaia di aziende agricole.
Uno dei temi trattati riguarda la filiera della birra. Coldiretti, infatti, ha lanciato e guidato la prima filiera sarda di birra artigianale. Per il progetto erano già previsti tre milioni di euro, con una richiesta di aumento della percentuale di contributo dal 40 al 60 percento, pari a un incentivo di circa 200 euro per ettaro. Secondo Coldiretti Sardegna “La birra artigianale sarda è un simbolo di identità e qualità: investire in questa filiera significa creare occupazione e valore aggiunto sul territorio”.
Durante l’incontro si è discussa la ripartenza del premio per i riproduttori ovicaprini iscritti al libro genealogico, per cui era previsto uno stanziamento di 500 mila euro per il 2024 e ulteriori 500 mila dal 2025. Cualbu sottolinea: “L’auspicio è che il finanziamento includa anche l’acquisto di femmine per il rimpiazzo del capitale zootecnico, fortemente colpito dalla moria causata dalla lingua blu”.
Tuttavia, non tutte le novità emerse dal Tavolo verde sono state positive. Coldiretti Sardegna, infatti, ha espresso la sua preoccupazione per la gestione della lingua blu, una malattia che ha avuto un forte impatto sugli allevamenti. In particolare, l’associazione richiede un incontro tra gli assessorati per affrontare le criticità legate ai ristori, alla chiusura dei focolai, al mancato reddito e alla mortalità degli animali. “Chiediamo che le organizzazioni siano coinvolte attivamente nelle decisioni sulla strategia vaccinale e di profilassi per il prossimo anno”, dicono Cualbu e Saba, “non possiamo permetterci ritardi o il tentativo di scaricare responsabilità sugli allevatori”. Infine, Coldiretti chiede un impegno concreto nella lotta al culicoide, per eliminare il principale vettore della malattia.
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