
La seduta numero 47 del Consiglio regionale è stata un mix di tensione politica, battute al vetriolo e decisioni importanti. Sul tavolo c’era uno dei temi caldi del momento: la proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio regionale per il 2025, con un terzo mese di attesa per l’approvazione della Finanziaria.
Dopo le formalità di rito, il presidente Piero Comandini ha dato il via ai lavori, subito scossi da un intervento di Franco Mula (FdI), che ha chiesto aggiornamenti su un ordine del giorno riguardante il granchio blu. Ma l’attenzione si è presto spostata sul disegno di legge 79/A, che proroga l’esercizio provvisorio fino al 31 marzo 2025. La relazione di maggioranza, illustrata da Alessandro Solinas (M5S), ha difeso la necessità di questa ulteriore proroga per garantire la stabilità finanziaria della Regione.
A infiammare il dibattito ci ha pensato Fausto Piga (FdI), che non ha usato mezzi termini: “La realtà ha superato l’immaginazione. La maggioranza è pressapochista e litigiosa, e ora siamo al terzo mese di esercizio provvisorio. Il Consiglio è ostaggio dei capricci della presidente Todde”. Il consigliere ha puntato il dito contro la giunta, accusandola di aver sprecato tempo prezioso, mettendo a rischio enti locali, imprese e cittadini.
A rincarare la dose ci ha pensato Giuseppe Talanas (FI), che ha definito la situazione “gravissima”, accusando la maggioranza di mettere davanti altri provvedimenti invece della Finanziaria. Stefano Schirru (Misto) ha invece parlato di un’assoluta mancanza di programmazione, ricordando che il mondo economico dell’isola è in attesa della manovra per poter pianificare investimenti.
A far saltare il banco è stato Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20Venti) con una frase che ha fatto il giro dell’aula: “A furia di tirare a campare, alla fine si tirano le cuoia”, descrivendo il governo regionale come incapace di uscire dall’impasse politica. Anche Umberto Ticca (Riformatori Sardi) ha espresso solidarietà all’assessore Meloni, ma ha messo in evidenza che la situazione è frutto di scelte politiche sbagliate: “Non pensiate di accelerare i tempi della Finanziaria scaricando la colpa su di noi”.
E poi, la stilettata di Antonello Peru (Sardegna 20Venti): “La maggioranza è ostaggio di qualcuno? Perché nessuno spiega il motivo di questo stallo?”.
L’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni ha provato a rassicurare tutti: “Abbiamo scelto di evitare una finanziaria tecnica, perché vogliamo fare le cose per bene. Prendiamo atto dei ritardi, ma ora serve collaborazione”. Ma l’opposizione non ha ceduto: “Noi non saremo complici” ha tuonato Tunis.
Paolo Truzzu (FdI) ha rincarato la dose: “La Finanziaria non entra in Aula perché la presidente Todde vuole prima affrontare la sanità. Ma questa è la prima volta che si va in esercizio provvisorio per motivi politici e non tecnici”.
Nel mezzo della bagarre, Gianni Chessa (FI) ha lanciato una frecciata al M5S: “Come cambiano le cose quando si va al governo. Se foste stati all’opposizione, avreste gridato allo scandalo”.
La proroga all’esercizio provvisorio è dunque stato approvato con il voto della maggioranza. Infine, nonostante le scintille, il Consiglio ha approvato la proposta di legge n.78, che delega ai Consorzi di Bonifica la manutenzione dei compendi ittici. Un provvedimento che ha messo d’accordo tutti, con 47 voti favorevoli su 47. Una rara intesa bipartisan, che ha chiuso una seduta segnata da accuse e tensioni politiche.
Ora l’attenzione si sposta sulle prossime settimane: riuscirà la giunta a portare finalmente in aula la Finanziaria o ci sarà un quarto mese di esercizio provvisorio? L’opposizione promette battaglia, mentre il tempo stringe.
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