Continuità territoriale: pagano i sardi, volano gli altri

La continuità territoriale, pensata per garantire ai sardi collegamenti con la penisola a prezzi calmierati, è diventata un paradosso: tariffe alte e vantaggi per le compagnie aeree. Secondo l’analista dei trasporti Sandro Usai, la causa è l’uso di aerei sovradimensionati. Con una domanda media che richiederebbe 120 posti per volo, l’impiego di velivoli da 189 posti genera 69 posti pagati dai sardi attraverso le sovvenzioni regionali. Questo surplus consente alle compagnie di offrire ai non residenti biglietti a prezzi inferiori rispetto alla tariffa in continuità anche nello stesso aereo, soprattutto in bassa stagione.

Un sistema costruito per il turismo

Usai sottolinea che basterebbero aerei da 120 posti per soddisfare la domanda dei residenti. L’adozione di aerei più grandi è funzionale a massimizzare i ricavi estivi, vendendo biglietti a prezzo pieno ai turisti e lasciando ai residenti pochi posti calmierati.

Chi guadagna da questo sistema?

• Compagnie aeree: Incassano sia dalle tariffe piene sia dalle sovvenzioni.
• Settore turistico: Più voli disponibili, tenendo presente che i turisti arriverebbero comunque attraverso altre rotte aeree.
• Vettori dominanti: L’eccesso di offerta sovvenzionata scoraggia la concorrenza.

Perché questo modello è un problema per i sardi

• Tariffe più alte: I costi degli aerei grandi ricadono sulle sovvenzioni.
• Meno disponibilità: D’estate i turisti occupano i posti sovvenzionati.
• Sistema inefficace: La continuità territoriale finanzia il turismo, non i residenti.

L’esempio di Comiso: un modello sostenibile

Usai cita la tratta Comiso-Milano, servita con aerei da 120 posti: nonostante la distanza maggiore, le tariffe sono più basse perché il servizio è progettato sulle reali esigenze dei residenti.

Cosa fare per cambiare

• Aerei più piccoli (120-130 posti): Adeguati alla domanda effettiva.
• Bandi di gara con vincoli chiari: Posti calmierati solo per i residenti.
• Taglio dei costi operativi: Per ridurre l’impatto sulle sovvenzioni.

"Un sistema sbilanciato"

Secondo Sandro Usai “il sistema attuale è sbilanciato: i turisti arriverebbero comunque, ma i sardi continuano a pagare il prezzo di un modello inefficace. È tempo di riprogettare la continuità territoriale, restituendo ai residenti il diritto a viaggiare a tariffe giuste e sostenibili”.

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