Demanio, scontro sui beni dismessi. Agus (Progressisti): “Lo Stato affitta ciò che non gli appartiene”

L’ex batteria militare di Capo d’Orso a Palau, si affaccia sull’arcipelago di La Maddalena

Cinque immobili pubblici in Sardegna, tra cui quattro situati in contesti naturalistici di valore straordinario, sono stati inseriti dall’Agenzia del Demanio in un bando nazionale per l’affidamento a investitori privati. La Regione reagisce con una mozione ufficiale. A guidarla è il consigliere dei Progressisti Francesco Agus, primo firmatario di un’iniziativa che ha già raccolto l’adesione di altri tredici consiglieri.

“È un atto che non può essere ignorato. Lo Statuto è parte della Costituzione. Non si tratta di una leggina qualunque: è una norma di rango costituzionale, in vigore dal 1948. E prevede che i beni dismessi dallo Stato debbano transitare al patrimonio regionale.”

Agus parla chiaro: non è una disputa amministrativa, ma una violazione dell’autonomia speciale. E aggiunge: “Lo Stato ci sta trattando come una regione ordinaria. Ma la Sardegna non lo è. Non è un’opinione, è un dato giuridico.”

Un caso che potrebbe finire in Tribunale

Tra i beni oggetto del bando figurano l’ex Intendenza di Finanza di Sassari, due strutture dismesse all’Asinara, l’ex batteria militare di Capo d’Orso a Palau e quella di Poggio Raso alla Maddalena. Quattro su cinque sono collocati in aree di pregio ambientale, storico e paesaggistico. “Luoghi che avrebbero dovuto essere già nostri, secondo quanto previsto dallo Statuto. Invece ci troviamo di fronte a un bando scritto a Roma che ignora completamente la Regione. È grave.”

La mozione, depositata in Consiglio regionale il 12 maggio, chiede tre cose precise: sospensione immediata delle procedure di valorizzazione, censimento completo dei beni statali dismessi e apertura di un tavolo con il Governo per attuare finalmente l’articolo 14 dello Statuto speciale.
Agus non esclude nemmeno il ricorso alle vie legali: “Se lo Stato mette in affitto un bene che appartiene a noi, è evidente che siamo costretti a portarlo in tribunale.”

Il Santissima Trinità: un precedente pericoloso

C’è anche una preoccupazione più ampia: “È da troppo tempo che si trascura l’applicazione dello Statuto. Si rischia un precedente pericoloso, con beni pubblici strategici che finiscono fuori dal controllo regionale.” Il riferimento è anche al caso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, citato nella mozione come esempio di cattiva gestione dei diritti patrimoniali sardi. Il punto, per Agus, è politico ma anche giuridico: “Non c’è niente da interpretare. La norma esiste, è stata confermata dalla Corte Costituzionale. Basta applicarla.”

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