Domani in Consiglio regionale andrà in onda la disfida della Riformina Bartolazzi: tutti i retroscena

Armando Bartolazzi, assessore alla Sanità della Regione Sardegna

Domani in Consiglio regionale si preannuncia uno scontro politico che potrebbe riscrivere le regole del sistema sanitario regionale. Dopo mesi di audizioni, discussioni accese e contrasti interni, la tanto attesa legge sulla – nota nei corridoi come “riformina Bartolazzi” – farà il suo ingresso, ma non senza polemiche.

Il documento, che in apparenza porta il nome di Campo Largo, è in realtà opera del Movimento 5 Stelle e non gode dell’appoggio unanime neppure all’interno della maggioranza. Infatti, una parte del Campo Largo avrebbe volute un testo molto più efficace e completo, con un indirizzo politico molto specifico. Mentre è evidente che la vera priorità, in questo momento sia quella di commissariare il management delle Asl. La riforma mira, infatti, soprattutto a estromettere i direttori generali attuali.

Qualcuno sta già pensando alla riforma bis

Dopo mesi di confronto intenso tra maggioranza, rappresentanti del sistema sanitario regionale e altri portatori di interesse sardi, il documento rappresenta non tanto un tentativo di miglioramento del sistema, quanto una mossa strategica per eliminare figure scomode e preparare il terreno a una nuova configurazione gestionale.

La minoranza ha annunciato una serie di centinaia di emendamenti, un’ostruzione politica mirata a bloccare, almeno temporaneamente, l’approvazione del testo. I pungolatori Progressisti non nascondono il loro disappunto, mentre il Partito Democratico attende con impazienza l’opportunità per migliorare la sanità e la legge in un secondo momento.

Chi sarà il prossimo Bartolazzi?

Nel frattempo, Bartolazzi si trova in una posizione precaria: già considerato un “uomo sacrificabile”, il suo nome potrebbe ben divenire il capro espiatorio di una manovra politica destinata a dare il via a rimpasti. È una dinamica praticamente scontata: la Riformina Bartolazzi non piace e non piacerà neanche tra qualche mese, quando sarà l’assessore sarà sostituito portando via con sé i malumori legati alla legge. A quel punto, chi prenderà il suo posto? Probabilmente un tecnico, un nuovo assessore della sanità disposto a “mettere la testa sulla ghigliottina” per avviare una seconda, più strutturata riforma.

Con il sipario pronto a sollevarsi, la seduta di domani diventa un appuntamento imperdibile per chi segue da vicino le dinamiche politiche regionali, dove il destino della sanità sarda e la sorte di Bartolazzi saranno messi in bilico in un acceso dibattito politico.

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