
“Domani si entra in aula, ma non sappiamo quando ne usciremo.” La frase, secca e rivelatrice, è di Fausto Piga (Fratelli d’Italia) e sintetizza il clima di incertezza che accompagna l’approdo della legge finanziaria in Consiglio regionale. L’intenzione della maggioranza è approvare il testo entro il 18 aprile, prima della pausa pasquale, ma al momento non c’è alcuna intesa che consenta di accelerare davvero l’iter.
Il confronto tra maggioranza e opposizione è in corso, ma procede a fatica. L’obiettivo è ridurre i tempi e smorzare lo scontro, ma i margini per un compromesso sono strettissimi: “Così com’è, la manovra è irricevibile – avverte Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori Sardi –. Non esistono i tempi stretti se non c’è un accordo vero, e al momento non c’è neppure l’ombra di un’intesa”. La minoranza chiede spazio per intervenire su alcune priorità condivise: sanità, lavoro, giovani, infrastrutture. Ma Ticca lo dice chiaramente: senza apertura, non sarà possibile evitare lo scontro in aula.
Piga rincara: “Se ci avessero coinvolti prima, oggi avremmo già una finanziaria tecnica approvata. Del resto, questa non si discosta molto: è assolutamente ordinaria amministrazione. La maggioranza ha scelto la strada solitaria, e ora i nodi vengono al pettine”. Se non si raggiungerà un accordo nei prossimi giorni, è possibile che il testo non venga approvato entro aprile. E a quel punto, il mese di maggio segnerebbe l’ingresso nel quinto mese consecutivo di esercizio provvisorio.
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