Gallura senza cura, la sanità crolla e la Asl resta in silenzio

La situazione attuale della sanità gallurese

Gianni Addis, presidente della conferenza socio-sanitaria della Asl Gallura e sindaco di Tempio, lancia una contestazione durissima contro la dirigenza della Asl, guidata da Marcello Acciaro. La sua relazione, presentata lo scorso 2 dicembre durante la Conferenza territoriale sanitaria e socio-sanitaria, è un atto d’accusa dettagliato che, secondo l’intera commissione, svela una gestione sanitaria inefficace, distante dai bisogni del territorio e priva di trasparenza. Ecco i punti salienti della contestazione:

1. Un dialogo inesistente con il territorio

La Conferenza denuncia un rapporto istituzionale praticamente nullo tra la direzione Asl e i sindaci del territorio. Le richieste delle amministrazioni locali sono state sistematicamente ignorate, anche quando riguardavano semplici aggiustamenti organizzativi suggeriti dai primari per migliorare l’efficienza dei reparti.

“In due anni non ho visto un solo provvedimento adottato su nostra richiesta. Le decisioni ci vengono comunicate attraverso i media o i social, mai con un confronto diretto” sostiene Gianni Addis.

2. La farsa del bilancio e la gestione dei fondi

Il bilancio di previsione 2025-2027, secondo Addis, è una mera formalità priva di basi reali. Mancano i bilanci consuntivi del 2023 e del 2024, mentre lo stesso direttore generale della Asl ammette che senza un’integrazione regionale di 25 milioni di euro il bilancio finirà in rosso.

“Il pareggio di bilancio esiste solo sulla carta. Siamo davanti a un esercizio di contabilità creativa, mentre la sanità affonda” accusa Addis.

3. Pronto soccorso al collasso

I pronto soccorso di Olbia, Tempio e La Maddalena sono in condizioni critiche. La commissione sottolinea che l’unica risposta della Asl è stato il ricorso a medici a gettone, una toppa inefficace che non risolve le carenze strutturali.

“Un paziente con dolore toracico ha atteso ore senza diagnosi per mancanza di anestesisti, rischiando la vita. Questo è inaccettabile.”

4. Assistenza territoriale allo sbando

I centri di salute mentale sono sprovvisti di psichiatri, la neuropsichiatria infantile ha liste d’attesa infinite e molte zone sono prive di medici di base.

“Abbiamo comuni senza medici di famiglia e bambini che attendono due anni per una diagnosi. È una sanità che abbandona i più fragili.”

5. Nomine dirigenziali poco trasparenti

La gestione delle nomine è un altro punto caldo. Addis chiede chiarezza sulle procedure di selezione e denuncia l’uso disinvolto di incarichi vicari, che dovrebbero essere straordinari.

“Sarebbe anche utile capire e conoscere le procedure e le modalità con le quali sono stati nominati i direttori di dipartimento negli ultimi due anni. Vogliamo sapere chi ha deciso cosa e perché. Io in qualità di presidente e Francesco Lai come vice abbiamo chiesto queste informazioni che ancora non ci sono state fornite. La trasparenza non è un optional”.

6. Dati preoccupanti e classifiche impietose

La Asl Gallura è tra le cinque peggiori in Italia per la gestione della presa in carico dei pazienti, secondo un report di Agenas. L’unico dato positivo riguarda gli screening oncologici, merito della dedizione del personale più che della dirigenza.

“I nostri operatori sanitari fanno miracoli, ma da soli non possono reggere un sistema che li lascia soli.”

Conclusione: una sanità che tradisce il territorio

Addis chiude con un appello amaro:

“Per quanto tempo ancora dobbiamo occuparci di questi problemi senza risolverli? La nostra frustrazione è quella dei cittadini, abbandonati da chi dovrebbe garantire il diritto alla salute.”

Un grido di allarme che chiede risposte immediate, prima che la sanità in Gallura crolli definitivamente sotto il peso delle sue inefficienze.

prova
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