Gaza, la Sardegna si mobilita: oltre mille firme in Comune e lenzuola bianche nelle scuole

Striscione affisso all’Istituto Comprensivo 2 di Alghero

Martedì 20 maggio 2025, il Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina ha consegnato al Comune di Cagliari una petizione firmata da 1.029 cittadine e cittadini, chiedendo all’amministrazione comunale di aderire alla campagna internazionale di boicottaggio contro aziende e istituzioni israeliane ritenute responsabili di violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. La consegna è avvenuta nel corso di una seduta del Consiglio comunale, accompagnata da un sit-in di attivisti e sostenitori della causa palestinese di fronte al Palazzo Civico di via Roma. I promotori sottolineano che non si tratta di un appello simbolico, ma di una richiesta di azioni concrete, come l’interruzione di rapporti economici, culturali e istituzionali che – a loro avviso – alimentano un sistema di oppressione nei confronti del popolo palestinese.«Cagliari può e deve essere una città coraggiosa – ha dichiarato Claudia Ortu, portavoce del Comitato –. È il momento di passare dalle parole ai fatti.»

Un’isola che si muove: le scuole si mobilitano

L’eco dell’iniziativa non si è fermata alle aule del Consiglio. In parallelo, diverse scuole della Sardegna hanno deciso di aderire alla manifestazione nazionale “Un sudario per Gaza”, prevista per sabato 24 maggio. L’iniziativa, di forte impatto simbolico, prevede l’esposizione di lenzuola bianche sui balconi di edifici pubblici e privati, a ricordare i sudari con cui le famiglie palestinesi avvolgono i corpi dei propri figli uccisi.

Tra le adesioni più significative, quella dell’Istituto di Istruzione Superiore “De Castro-Contini” di Oristano, che coinvolgerà le sedi del liceo artistico, del liceo classico e della sede di Terralba. «Sono ormai oltre 15.000 i bambini trucidati — si legge nella comunicazione ufficiale dell’Istituto — e nessuno può più voltarsi dall’altra parte. Noi almeno non lo faremo. Restiamo umani».

Anche la scuola media “Maria Carta” di Alghero, parte dell’Istituto Comprensivo 2, ha preso posizione: «Oggi ci siamo impegnati affinché non sia l’ultimo giorno di Gaza — scrivono gli insegnanti —. Non possiamo restare in silenzio, perché il silenzio è complice».

Una società civile che prende parola

Le iniziative che si stanno moltiplicando in tutta la Sardegna segnalano un cambiamento tangibile: la società civile, a partire dal mondo della scuola, sta assumendo un ruolo sempre più attivo di fronte a una crisi umanitaria di portata storica. Studenti, insegnanti e famiglie riscoprono l’istruzione non solo come luogo di apprendimento, ma come spazio pubblico di impegno e responsabilità civica, capace di opporsi all’indifferenza e di dare voce a chi non può più parlare.
Nel frattempo, il Comune di Cagliari non ha ancora preso posizione ufficiale sulla petizione presentata dal Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina. Ma la mobilitazione crescente – dalle scuole alle piazze – mostra chiaramente che la domanda di giustizia per la Palestina non è più percepita come una questione remota. Al contrario, si sta trasformando in un tema concreto di dibattito pubblico, che coinvolge direttamente comunità locali e istituzioni.

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