La Cgil alla Regione: “Investire su ricerca e innovazione, non sull’industria militare”

Il sindacato chiede di mantenere i fondi del Fse su progetti civili legati a digitale, energia e biotecnologie
Fausto Durante, segretario generale Cgil Sardegna

La Cgil Sardegna prende posizione contro l’ipotesi di destinare parte delle risorse del Fondo sociale europeo 2021-2027 a progetti del comparto difesa. Il segretario regionale Fausto Durante ha apprezzato la proposta di riprogrammazione del programma regionale elaborata dal Comitato di sorveglianza, ma ha chiarito che il sindacato “contrasterà qualsiasi modifica che vada nella direzione di finanziare spese militari o di sicurezza”.

L’appello, inviato all’Autorità di gestione del Fse, riguarda le modifiche al Regolamento europeo Step, la piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa. Nella nuova versione, la Commissione europea propone di includere un quarto settore – le tecnologie di difesa – accanto ai tre filoni già individuati: tecnologie digitali e deep tech, tecnologie pulite e biotecnologie.

Per la Cgil queste aree sono “più che sufficienti e decisamente più utili alla Sardegna”, perché legate a innovazione, sostenibilità e sviluppo civile. L’invito è dunque a mantenere la destinazione dei fondi su progetti in grado di generare occupazione qualificata e ricadute territoriali, senza aprire alla spesa per l’industria militare.

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