L’anima della comunità di Nurri sul carro di Gigi Riva

Carro di Gigi Riva

A Nurri, piccolo borgo nel cuore della Sardegna, il carnevale non è solo festa. È dedizione. È mani sporche di colla e vernice. È un gruppo di quaranta persone – giovani e meno giovani, dai dodici ai sessant’anni – che ogni giorno, per mesi, si riunisce per dare forma a un’idea effimera, ma fondamentale. Quest’anno, quell’idea aveva un nome scolpito nella storia del calcio e nell’anima di un popolo: Gigi Riva.

Il valore di un’opera collettiva

Il carro è nato a settembre, in un capannone che è diventato casa, officina, sogno condiviso. Due ore al giorno, ogni giorno. Lì dentro, tra martelli e pennelli, l’eco di una passione antica: costruire, insieme. A guidare tutto lo stesso carrista da vent’anni, ingegnere di emozioni più che di macchine. Perché il carro non è solo un’opera di cartapesta: è idraulica, elettricità, movimento. Un gigante che prende vita grazie a motori e ingranaggi, ma soprattutto grazie alle persone.
E poi ci sono loro, i ragazzi speciali. Quelli che hanno trovato in questo progetto un posto, un ruolo, un senso. “Il carro è di tutti”, ci tiene a sottolineare il capo carro, mentre stringe un bullone e guarda orgoglioso il lavoro finito. Perché il punto non è solo celebrare Riva, l’eroe pagano della Sardegna, il campione silenzioso che ha fatto grande il Cagliari. Il punto è celebrare ciò che Riva rappresenta: appartenenza, sacrificio, identità.

Un viaggio attraverso la Sardegna

Dal cuore di Nurri, il carro attraverserà la Sardegna, toccando Quartu, Siurgus Donigala, Isili, Villanovafranca, Pimentel, Villaputzu e altri paesi. Un viaggio che non è solo una parata di Carnevale, ma un omaggio a un campione e al valore di una comunità che si stringe attorno a un’idea, lavorando fianco a fianco. Perché Gigi Riva non è solo un ricordo, è appartenenza. E il carro di Nurri ne è la prova: un’opera effimera, sì, ma costruita su qualcosa di eterno.

L’omaggio a Matteo Vacca

Dal 2018, il gruppo Game Over dedica ogni anno la realizzazione del carro a Matteo Vacca, carrista anche lui, scomparso tragicamente a febbraio del 2017. Un’assenza che pesa, ma che trova spazio nel cuore della comunità e nell’arte condivisa del Carnevale.
Per ricordarlo, è stato realizzato un telo copri-casse con la sua immagine, un modo per averlo sempre con loro, tra musica, colori e il ruggito del carro che attraversa la Sardegna. Perché chi ha contribuito a costruire qualcosa di grande non smette mai davvero di farne parte.

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