
La Regione promette un intervento, ma i tempi si allungano. L’assessore all’Agricoltura, Gian Franco Satta, ha dichiarato che la pulizia del canale dove si trova l’allevamento delle cozze Nieddittas potrà essere effettuata entro maggio, ma il dragaggio vero e proprio – necessario per garantire l’ossigenazione del bacino e la sopravvivenza dei mitili – dovrà attendere. “Servono le autorizzazioni dell’assessorato all’Ambiente e di altri enti competenti, e questo richiederà tempi lunghi” ha detto Satta.
Si tratta di un problema che rischia di compromettere il destino di Nieddittas: la sola pulizia dei canali potrebbe non essere sufficiente a far affluire l’acqua marina alla presa a mare, rendendo impossibile la sopravvivenza del bacino.
L’assessore Satta ha voluto sottolineare che questo è il primo intervento strutturale dopo decenni di totale abbandono: “Finalmente si interviene”, ha affermato. Ma il rischio è che sia troppo tardi. Nieddittas ha bisogno di un’azione immediata, non solo di una promessa di intervento futuro. La primavera è l’ultimo margine utile per impedire il collasso del sistema.
Il problema è noto da anni. La Cooperativa Pescatori Arborea, che gestisce Nieddittas, ha più volte denunciato il progressivo interramento della presa a mare del compendio di Corru Mannu. Senza un intervento risolutivo, l’intero ecosistema lagunare è destinato al collasso, e con esso oltre 200 posti di lavoro.
La Regione ha stanziato 8 milioni di euro per gli interventi nei compendi ittici, affidando la gestione ad Agris e ai Consorzi di Bonifica. Ma tra burocrazia e passaggi amministrativi ancora mancanti, il cantiere non è stato ancora avviato.
Due settimane fa, il Direttore Generale dell’Assessorato all’Agricoltura ha effettuato un sopralluogo, toccando con mano l’emergenza. Ma, ad oggi, nessuna azione concreta è stata messa in atto.
Caterina Murgia, amministratrice di Nieddittas, lancia un appello disperato: “I lavori devono essere terminati entro l’estate, oppure per noi sarà la fine. Nel frattempo, la Regione deve autorizzare un intervento urgente, magari con un espediente di emergenza per far sopravvivere l’ecosistema. Basterebbe una motopompa, e invece tutto resta bloccato dalla burocrazia.”
Il governo regionale ha ereditato una situazione complessa, ma ora non ci sono più alibi. Se l’intervento non sarà immediato e risolutivo, Nieddittas rischia di diventare l’ennesima eccellenza sarda sacrificata alla lentezza amministrativa. E questa volta, a dirlo, è lo stesso assessore.
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