Paolo Romano (Partito Democratico): "Einstein Telescope, occasione storica. Ma il Governo è assente"

Paolo Romano (PD)

Nato a Roma e cresciuto a Milano, Paolo Romano si è laureato in Economia e Scienze Sociali alla Bocconi. Inizia il suo percorso politico nel Municipio 8 di Milano con il Partito Democratico, dove ricopre vari ruoli tra cui assessore al Welfare, Ambiente e Politiche giovanili. Dal 2019 al 2022 è segretario metropolitano dei Giovani Democratici. Nel 2023 entra nel Consiglio regionale lombardo, risultando il più giovane tra gli eletti. Si occupa soprattutto di lavoro, giovani e politiche sociali.

Domani sarai a Nuoro per parlare dell’Einstein Telescope. Che cosa rappresenta questo progetto?

È un’opportunità clamorosa, non solo per la Sardegna ma per l’Italia intera. Portarlo a casa avrebbe un valore enorme, sia scientifico che economico. Per questo serve compattezza istituzionale, cosa che finora è un po’ mancata.

Il sostegno del governo nazionale però sembra debole. Qualcuno teme addirittura un boicottaggio politico dopo la vittoria del centrosinistra in Sardegna.

È un problema serio. La Sardegna non può fare tutto da sola. Serve che il governo si esponga lancio, usi il suo peso diplomatico, faccia squadra. La concorrenza internazionale è forte: Germania, Belgio e Olanda sono agguerrite. L’Italia deve essere all’altezza. Mi auguro che non ci sia dietro questa timidezza un disegno punitivo verso la Sardegna per il risultato elettorale. Ma se così fosse, parleremmo di un governo che lavora contro l’interesse nazionale solo perché ha perso democraticamente un’elezione. Sarebbe gravissimo.

Intorno al progetto stanno circolando molte fake news. Cosa ne pensi?

È preoccupante. Si leggono assurdità come “centomila persone costrette a lasciare le loro case”. Sono bufale che alimentano paure infondate e rischiano di sabotare il progetto. Un’infrastruttura scientifica come l’Einstein Telescope non è un impianto industriale invasivo. Serve una comunicazione seria, forte, strutturata da parte delle istituzioni, che oggi ancora manca.

Tu sei uno dei volti giovani del PD. Il ricambio generazionale è un tema importante, anche in Sardegna.

La mia è la generazione più formata della storia d’Italia, ma anche la più precaria. Per avere l’indipendenza economica che avevano i nostri genitori ci mettiamo il triplo del tempo. Questo genera rabbia, disillusione, disaffezione alla politica. Il PD però sta recuperando fiducia tra i giovani, perché ha ricominciato a parlare di temi veri: casa, lavoro, stage. Ma c’è ancora tanto da fare.

Che idea ti sei fatto della nuova giunta regionale sarda e del campo largo?

Da fuori si percepisce un’amministrazione coesa e concreta, che lavora su temi come la sanità e lo spopolamento delle aree interne. Lega e Fratelli d’Italia in Lombardia si spaccano molto di più dei partiti che sostengono Todde. Mi sembra un esperimento positivo, nonostante gli attacchi pretestuosi che sta subendo.

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